Scambiamo qualche battuta con Peavy, frontman dei teutonici Rage, in occasione dell’uscita del nuovo disco, il 5 febbraio prossimo nei negozi.
Il 2009 è stato l’anno del 25° compleanno dei Rage, puoi raccontarci quali sono stati i momenti migliori e quelli peggiori della tua carriera con la band in tutti questi anni?
È molto difficile darti una risposta univoca, anche perché l’avventura non è ancora terminata. Le prime cose positive che mi vengono in mente è che abbiamo avuto la fortuna di andare in paesi stranieri come il Giappone con ragazzine minorenni che ci strillavano tutte emozionate, o le esibizioni live fatta assieme all’orchestra.
A febbraio uscirà il vostro nuovo lavoro, “Strings To A Web”. Soddisfatti di quanto prodotto?
Siamo molto soddisfatti, abbiamo iniziato a scrivere a giugno dell’anno scorso, per qualche giorno ci siamo semplicemente scambiati le rispettive idee e poi tutto è filato liscio, abbiamo fatto giusto tre o quattro prove e poi siamo entrati in studio senza fare nessun demo di prova. Devo dire che è stato molto facile da registrare questa volta. Non ci sono state differenze significative rispetto alle volte precedenti, l’unica cosa diversa è proprio l’output finale: qui ci sono molte più variazioni di stile, siamo riusciti a mettere in un singolo disco tutte le influenze che abbiamo accumulato in 25 anni di carriera, mentre gli album più datati erano meno vari.
Con “Carved In Stone” avevate abbandonato le parti orchestrali, tornando a sonorità più puramente heavy e più vicine alle origini. Stando allo studio report sul nuovo disco comparirà una lunga suite sinfonica ancora con la Lingua Mortis Orchestra, mentre il resto dei brani sarà più metal-oriented. Come mai il ritorno all’orchestra? E come mai su un solo brano all’interno dell’album?
È un solo brano perché non era stato pianificato nulla con loro questa volta. Quando ci è venuta l’idea per un brano (peraltro molto heavy anche quello) avevamo bisogno di un accompagnamento orchestrale e ci siamo rivolti a loro.
Raccontaci qualcosa delle “oriental vocals” e del “Sitar”. Le foto del vostro sito sono curiose e interessanti.
(Risata) Era solo uno scherzo! Non ci sarà niente di tutto questo nel nuovo disco!
Allegato al nuovo CD ci sarà un DVD con la registrazione dello show tenutosi allo scorso Wacken. Anche con “Carved In Stone” avere fatto la stessa cosa. Come vi rapportate con quel festival?
Siamo molto legati a Wacken, ci abbiamo suonato ben sette volte, è il festival metal per eccellenza e siamo sempre molto onorati di suonarci ogni volta. Come già capitato in precedenza, abbiamo deciso di registrare la nostra performance lo scorso anno; il risultato è venuto davvero bene e non c’è stato bisogno di fare alcun ritocco in studio: si può dire che sia il nostro bootleg ufficiale di Wacken 2009!
Sempre riguardo al best-of show proposto a Wacken, direi che è stato uno spettacolo davvero interessante. Come ha reagito il pubblico all’idea degli special guest? E voi vi siete divertiti a duettare in quella maniera?
Si, è stato davvero incredibile suonare davanti a un pubblico così vasto in un contesto speciale come Wacken, con tanti amici e interpreti ugualmente professionali. Anche se è stata un’esperienza molto bella ed inedita per noi non penso che porteremmo mai questa idea in un album da studio, non fa per noi, è più roba da Avantasia!
Molto carina l’idea di dedicare alla figlia di Andrè una canzone. Di cosa parla il testo?
Oh, molto semplicemente parla di Samantha, la piccolina. E “Hellgirl” è il soprannome scherzoso che le avevamo affibbiato quando la ragazza di Andrè era incinta! All’epoca pensammo che sarebbe stato divertente dedicarle una canzone, e così abbiamo fatto.
Fino ad una decina di anni fa eri magro e lungocrinuto, ora sei molto più in carne e non hai un capello in testa. Davvero credevi che nessuno se ne sarebbe accorto? Chi sei in realtà? E che fine ha fatto il vero Peavy?
Ma io sono il vero frontman dei Rage!! Se ci pensi una grande percentuale della popolazione maschile mondiale soffre di questi problemi, soprattutto quando passi una certa età, e io non faccio eccezione. L’unica risposta decente per ovviare a questo problema è raparsi a zero! Per quanto riguarda il mio peso, lo sto perdendo attualmente, in un paio di mesi sarò magro di nuovo!
Nicolò Barovier