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Serviva un nuovo disco dei Dark Tranquillity? Ma anche no, se la band riesce ad andare più in basso del livello già mediocre dei precedenti “Character” e “Fiction”. Non basta il ritorno delle tastiere di Martin Brändström a farci sognare i fasti di “Projector” e “Haven”: su “We are the void” è proprio la band a non girare, con la coppia Sundin/Henriksson, da sempre colonna portante del combo, in una giornata no clamorosa. il peggior disco della ventennale carriera della death metal band svedese, a conferma della parabola discendente intrapresa dai Nostri da ormai più di un lustro.