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Esce dal fertile laboratorio bresciano il talento di Tablo, nome d’arte di Nicola Tabellini; di giorno disegnatore di oggetti in peltro, di notte cantautore. Al suo secondo disco, edito dalla Mizar Records, riesce a limare i limiti del suo primo lavoro, in un mix tra acustico ed elettrico dal quale emerge la sua talentuosa voce. Un artista all’apparenza solista, ma parte di una vera e propria band, con la quale esplora i lati oscuri dell’era moderna: dalla freddezza delle metropoli nate da zero (l’opener “Dubai”), al perenne contrasto tra ragione e fede (“Preghiera”), passando per la paura della crisi (“I sorrisi della crisi”).