Sabato 19 giugno 2010 – Roma – Villa Ada
Roma incontra il Mondo
Laghetto di Villa Ada con ingresso da Via di Ponte Salario
Ore 22,00
biglietto: 13 euro
Presto informazioni sulle prevendite
Domenica 20 giugno 2010 – Soliera (Mo) – Arti Vive Festival
Ore 21,30
Ingresso gratuito
Dopo i due sold out di dicembre, Devendra Banhart torna in Italia a giugno per due imperdibili date per presentare, oltre ai brani dei lavori precedenti, il nuovo album WHAT WILL WE BE, uscito in Italia su etichetta Warner Bros.
Devendra Banhart si è imposto sulla scena musicale nel 2002, catturando velocemente l’attenzione di un gran numero di fan e della stampa musicale internazionale. Il suo nuovo lavoro intitolato WHAT WILL WE BE, primo album su etichetta Warner Bros. Records è stato registrato in una sonnolenta città della California del nord durante la primavera del 2009 e co-prodotto da Paul Butler (Band Of Bees). La line-up di base vede Devendra alla voce e chitarra accompagnato da Noah Georgenson (Little Joy, Bert Jansch, Joanna Newsom e produttore degli ultimi due album di Devendra) alla chitarra e cori, Greg Rogove (Priestbird) alla batteria, Luckey Remington (The Pleased) al basso e voce e Rodrigo Amarante (Los Hermanos, Little Joy) alla chitarra e cori. Tutti i musicisti coinvolti hanno preso parte all’arrangiamento dei brani di WHAT WILL WE BE.
Questo nuovo album esprime una freschezza e una radiosità inedite ed è dominato da brani potentemente melodici e mid-tempo suonati con rilassata maestria. Altra caratteristica è una certa ambizione stilistica dimostrata dall’inserimento di ballate evanescenti come “Meet me at the lookout point”, o da brani decisamente più rock come “Rats” o dal vivace groove R&B di “Baby” o, ancora, dalla sensuale e latineggiante “Brindo” o da “16th & Valencia” ispirata ai Roxy Music.
WHAT WE WILL BE è il secondo album che Devendra registra con lo stesso gruppo di musicisti e l’affiatamento risulta evidente nel suono confortevole, familiare e naturale. Un lavoro schietto, ispirato e originale in cui gli arrangiamenti vocali sono notevolmente più intricati di quelli degli album precedenti, pur rimanendo cristallini e armoniosamente ricchi.