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Pacchiani, fin troppo fieri di se stessi, monotoni: queste sono le critiche che sorgono spontanee da parte di chi non è avezzo alle sonorità Hardcore ascoltando “Based on a true story”. Giudizio che, di conseguenza, si riflette su qualsiasi release pubblicata dalla band dei fratelli Koller nella loro carriera che ha ormai tagliato il traguardo dei 25 anni. Per tutti gli altri, siamo di fronte ad una release che non aggiunge né toglie nulla alla discografia dei Sick of it All.
Quattordici brani per una durata di poco superiore ai 33 minuti che, rispetto al precedente “Death to tyrants”, fortunato debutto su Century Media che ha portato ad un tour lungo tre anni, presentano qualche coro in più rispetto al passato. Di sicuro, le coordinate stilistiche dei nostri non si sono mosse di un millimetro e la loro reputazione, anche grazie a dei brani onesti ma non eccelsi, non viene intaccata. Certo, il precedente album vince a man bassa uno scontro diretto, ma “Based on a True Story” è 100% Sick of it All: prendeteli come sono, oppure lasciateli perdere.
Nicola Lucchetta