http://www.incognito.org.uk/
http://www.myspace.com/bluey_incognito
Capitanati da Jean-Paul “Bluey” Maunick, tornano i padrini dell’acid jazz, gli Incognito, con “Transatlantic R.P.M.”, disco che ha portato la band britannica a volare negli Stati Uniti e a coinvolgere l’ex Earth Wind & Fire Al McKay, Leon Ware, Chaka Khan e il Mario Biondi nazionale.
Sedici tracce, tra le quali spicca il singolo “Low Down”, una cover di Boz Scaggs ricantata proprio da Mario Biondi, per un disco coeso, ben confezionato e privo di sbavature, ovvero ciò che ti aspetti da dei musicisti navigati come gli Incognito, che hanno tirato su con il loro groove un’intera generazione di Jamiroquai e soci.
Insomma, stile e raffinatezza “vecchia scuola”, per questi Incognito, e soprattutto la netta sensazione di trovarsi di fronte a persone che la musica amano farla per davvero. Se c’è un difetto che potremmo però trovare a “Transatlantic R.P.M.” è, alla lunga, un filo di monotonia. Ma suvvia, di fronte a un buon prodotto come questo, non è neanche il caso di sottilizzare.
Marco Agustoni