Madball: Torneremo in Europa per i festival estivi

madball 2010

Superato il traguardo dei vent’anni di carriera, gli statunitensi Madball hanno pubblicato nel mese di ottobre “Empire”, disco che li conferma tra le band simbolo dell’hardcore più contaminato dalle sonorità metal.


Abbiamo incontrato prima della loro data di Roncade il chitarrista Mitts, per una breve chiacchierata.

Perché avete rotto con il vostro precedente batterista alcune settimane fa, con un nuovo disco già registrato e un imminente tour programmato?
Le ragioni alla base di questa scelta sono di tipo personale: semplicemente Jay (Weinberg, ndr) non aveva l’attitudine adatta per suonare nei Madball. Certe volte queste decisioni sono immediate, ma nel nostro caso, invece, sono maturate col tempo: Jay, infatti, ha fatto un paio di tour con noi e ha anche registrato il nuovo disco “Empire”. La nostra fortuna è stata quella di trovare subito due sostituiti adatti per rimpiazzarlo: per il tour americano ci è venuto in aiuto un nostro amico canadese, di Toronto, e per queste date europee suonerà con noi il batterista dei Born From Pain, Igor Wounters. Inizieremo le ricerche per un membro fisso solamente quando torneremo a casa negli States.

Puoi parlarci delle registrazioni di “Empire”? E’ cambiato qualcosa rispetto ai vostri precedenti lavori?
Con il precedente “Infiltrate the system” abbiamo inserito qualche influenza più metal rispetto al passato, scrivendo un disco molto vicino al metalcore di band come gli Hatebreed. La nostra intenzione è stata quella di fare, con “Empire”, un ritorno a delle sonorità old school. Il tipico sound alla Madball è sempre stato a cavallo tra l’hardcore e il metal, e proprio per questa ragione nel nostro ultimo disco sono presenti brani molto vari: spazi dalla classica canzone “alla Madball”, con molto groove, ai pezzi più “tipicamente” hardcore.

Perché avete scelto Erik Rutan (Morbid Angel, Hate Eternal) come produttore? Il suo è stato un ruolo attivo in sede di registrazione?
Conosco Erik dai tempi dei Morbid Angel e sette anni fa abbiamo fatto un tour insieme alla sua band, gli Hate Eternal. La scelta è caduta su di lui appena abbiamo scoperto che, libero dai suoi impegni, era a nostra disposizione. Certo, all’apparenza potrebbe sembrare strano che una band come la nostra lavori con Erik Rutan, ma io credo che se uno è un bravo produttore metal, sicuramente riesce a lavorare con facilità anche con gruppi hardcore. Inoltre, anche lo stesso Erik ha colto l’occasione per mettersi alla prova e dimostrare che, dietro al mixer, riesce a lavorare anche al di fuori del death metal. Dal punto di vista del lavoro, Erik è stato impressionante: c’era una forte intesa e riusciva a soddisfare le nostre richieste senza esitazioni e perdite di tempo.

Avete pubblicato “Empire” per una nuova etichetta, ma alla base non c’è un vero cambiamento per i Madball..
Infatti! Alla Good Fight Records lavorano le stesse persone con le quali abbiamo collaborato alla Ferret Records per anni. In Europa invece abbiamo iniziato a lavorare con Nuclear Blast; la ragione di questa scelta è che, dopo molti anni di carriera, vogliamo far arrivare la nostra musica ad una fetta di mercato il più vasta possibile. E per raggiungere quei fan che non hanno mai sentito una nota dei Madball, lavorare con una vera e propria forza nel mercato heavy metal del vostro Continente è la scelta migliore che si potesse fare.

Chi ha avuto l’idea di questo tour con i Sick of It All?
Tutto è nato proprio da loro. I Sick Of It All avevano già programmato un tour europeo per questo periodo e ci hanno chiesto se potevamo partecipare come coheadliner. Non è la prima volta che andiamo insieme in giro per dei concerti: lo abbiamo fatto più volte, ci conosciamo da tempo e gli spettacoli con loro sono sempre divertenti. Il tour è appena iniziato, ma le poche date precedenti sono andate veramente bene.

E i vostri piani futuri?
Da qui a fine anno abbiamo in programma solamente un tour di un paio di settimane nella East Coast degli Stati Uniti. Il grosso della programmazione lo faremo per il 2011, quando saremo pronti a presentarci con una lineup stabile e definitiva, per suonare ovunque ci arriveranno delle proposte. Pensiamo di tornare in Europa la prossima primavera per alcuni concerti, in preparazione di un nostro ritorno, pressoché certo, per il periodo dei festival estivi.

Nicola Lucchetta

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