Detto tra noi, parlare della data di Roncade come un semplice concerto di Fran Healy, leader dei Travis in Italia per una serie di date in veste solista, è riduttivo: in realtà, quanto sentito è stato a cavallo tra un set acustico e uno spoken word. Ovvio spazio alla musica, ma anche tante parole dal musicista scozzese.
Poco meno di due ore letteralmente volate, anche grazie alla scelta dell’artista di far sembrare lo show una rimpatriata tra amici, e la prima traccia 20, cantata senza ricorrere all’amplificazione, è un esempio lampante di quanto ci si sarebbe aspettati da Fran Healy. Tra pezzi dell’album solista e successi dei Travis (Sing, uno dei brani più conosciuti del gruppo, ha ovviamente catturato l’attenzione di tutti) abbiamo sentito degli aneddoti pescati dalla sua vita privata: dal figlio, che si ostina a chiamarlo papa, alla moglie che è costretta a sentirsi sue canzoni come regalo, passando per un “plagio” fatto agli Oasis.
Poi prendi, giri su Internet, scopri che quanto hai sentito a Roncade non è altro che una copia dello spettacolo milanese di pochi giorni fa, ed onestamente ti resta un po l’amaro in bocca. Sia chiaro, una piccola macchia in quella che comunque resta una gran serata ad alto tasso emozionale. Ci sarebbe da sottolineare, tra i punti negativi, anche il fatto della poca gente accorsa al New Age, ma quello è un altro discorso..
In apertura i The Italians, gruppo finalista della scorsa edizione dello Jesolo Music Festival, e Foley Stewart, che ricoprirà nel corso della serata anche il ruolo di fonico di Fran Healy.
Nicola Lucchetta