Trainato dal clamoroso successo di Controcultura, disco di platino dal mese di febbraio 2011, Fabri Fibra ritorna in Veneto dopo l’anteprima del tour omonimo dello scorso dicembre a Padova. A conferma della fama che il rapper sta godendo negli ultimi mesi, anche la data dell’Eurobaita di Castelfranco Veneto (Treviso) si aggiunge ai numerosi sold out che l’artista sta collezionando in tutto il territorio nazionale.
Il pubblico presente, di tutte le età ed estrazioni sociali, dimostra che Fabri Fibra è riuscito ad entrare nel cuore di molti grazie anche a delle melodie e dei tormentoni capaci di entrare in testa al primo ascolto. Dopo la serata di Castelfranco Veneto, possiamo confermare l’innegabile talento del cantante marchigiano: abile rapper, bravo nel giocare tra beat e metriche, Fabri Fibra non disdegna a cantare in alcuni momenti in maniera melodica, con risultati soddisfacenti. Ma, come vuole la tradizione rap, è l’impegno sociale la sfumatura che lo rende più interessante di quanto potrebbe sembrare: acqua pubblica, politica italiana, Nuovo Ordine Mondiale, miti giovanili e decadimento di valori degli stessi sono argomenti che possono sfuggire ad un ascolto sommario della sua musica.
La setlist proposta, che ha allietato il pubblico per più di un’ora e mezza, è composta da più di trenta pezzi; ritmo molto veloce, grazie anche ai rari vuoti tra un brano e l’altro, con i pezzi più famosi come In Italia, Applausi, Vip In Trip e il penultimo singolo Tranne Te messi tutti nella parte finale della scaletta. Insieme a lui un altro rapper e due beatmaker, in un palco semplice, caratterizzato da uno spettacolare gioco di luci e una scritta luminosa riportante il titolo dell’ultimo album La risposta della gente è stata calorosa: oltre al già citato sold out, gli accorsi all’Eurobaita di Castelfranco Veneto hanno accolto con un continuo boato, dall’inizio alla fine dello show, molte delle canzoni di Fabri Fibra, con scontati picchi nelle tracce più famose e una certa freddezza in quelli non entrati nella rotazione radiofonica.
Nicola Lucchetta