Vi abbiamo parlato un paio di settimane fa, in anteprima, del nuovo disco dei Sum 41, Screaming Bloody Murder, in uscita il prossimo 29 marzo. In preparazione all’imminente uscita, pubblichiamo quest’intervista fatta con il leader della band, Deryck Whibley, poche ore prima del sold out che la band ha fatto all’Estragon di Bologna lo scorso 13 febbraio. Scontate le domande sulla nuova fatica, ma anche degli spunti, alcuni “profetici”, sul tour mondiale che la band inizierà nelle prossime settimane.
Ciao Deryck, potresti dirmi qualche dettaglio sul vostro nuovo disco Screaming Bloody Murder?
Screaming Bloody Murder è nato in condizioni che si possono definire tutto fuorché normali: la sua gestazione, infatti, è durata praticamente tre anni e mezzo. Questo perché abbiamo deciso di fare un approccio diverso rispetto al passato: non ci siamo detti “bene, facciamo un disco”, ma abbiamo aspettato del tempo per fare in modo che le canzoni arrivassero da sole, senza alcuna forzatura. Il ritardo è dovuto anche a dei posticipi, che hanno spostato la data di uscita di qualche mese.
Screaming Bloody Murder è il disco più oscuro e aggressivo da voi composto. Credi che la tua band stia diventando adulta?
Guarda, noi siamo adulti, sicuramente più vecchi di quanto eravamo agli esordi! SBM, più che dal nostro invecchiamento, ha tratto ispirazione dalla nostra vita privata: qualsiasi cosa avvenga durante la tua esistenza, che sia piccola o grande, ha un suo preciso significato. Tutti questi fatti contribuiscono a farti diventare la persona che sei.
E’ la quarta volta che tornate in Italia, e non molti mesi fa (Iday, settembre 2010) avete suonato a pochi metri da qui.. come mai avete scelto di tornare di nuovo?
Semplicemente perché i nostri fan ce lo hanno richiesto! Noi amiamo girare il mondo; fosse per noi, i Sum 41 sarebbero in tour 365 giorni all’anno. La cosa che può sembrare strana è che siamo qui senza un disco da promuovere. La scaletta di questa sera sarà diversa rispetto al solito.. ci saranno i classici, ma suoneremo anche alcune canzoni che raramente abbiamo proposto in passato; oltre, ovviamente, ad un paio di estratti dal nuovo disco. In Italia so che abbiamo fatto due sold out annunciati da settimane, ma anche all’estero le date stanno andate bene: abbiamo fatto un ottimo concerto a Parigi pochi giorni fa e anche in Germania ci siamo divertiti parecchio.
Siete pronti per il festival australiano Soundwave? Ho letto il bill alcuni giorni fa (Iron Maiden, Queens Of The Stone Age, etc.. ndr) ed è veramente esplosivo!
Sono d’accordo con te. Sono particolarmente eccitato perché non ho mai visto, in vita mia, un bill del genere. Il Soundwave sarà per noi un’esperienza indimenticabile: sarà la prima volta nella quale suoneremo con gli Iron Maiden, una band che adoro e che ho visto molte volte in passato, ma con la quale non ho mai suonato assieme ad un festival. Dopo questi concerti in Australia saremo in Giappone per una serie di date. Poi aspetteremo l’uscita del disco e di lì a poche settimane inizieremo il tour mondiale di supporto che, con molta probabilità, inizierà negli Stati Uniti e in Canada. Suoneremo ovunque e torneremo molto presto in Italia: non ricordo bene la data precisa, ma fidati che saremo qui pochi mesi dopo l’uscita del nuovo disco (Sonisphere Festival, 26 giugno, ndr).
L’ultima domanda è sulla tua attività di produttore: come è stato lavorare con la tua ex moglie Avril Lavigne nel suo ultimo disco Goodbye Lullaby?
Avril suonerà un genere totalmente diverso da quanto propongo con i Sum 41, ma mi ritengo un amante e un esperto, dal punto di vista professionale, di altri generi musicali. Il lavoro, comunque, è stato relativamente semplice: lei è arrivata in studio con i suoi brani e il mio compito è stato quello di produrli con i migliori suoni che potessi fare. Non ho preteso di mettere ad ogni costo qualcosa di mio in questi brani: non è mia intenzione intralciare il lavoro degli altri, come produttore sono io ad avere il dovere di mettermi al loro servizio.
Nicola Lucchetta