Atari Teenage Riot, intervista ad Alec Empire

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Gli Atari Teenage Riot sono una delle band che più incarna il concetto di estremo: un sound inimitabile concentrato in soli tre album, attivismo politico nel senso più letterale del suo termine e degli show intensi sono solo alcune delle caratteristiche di una band che ha marchiato a fuoco il suo nome nella musica alternativa degli anni Novanta. L’atteso ritorno live è avvenuto lo scorso anno a undici anni dall’ultimo disco, il seminale 60 Second Wipe Out, e in studio con Is This Hyperreal? in questi giorni.

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Alec Empire, la mente principale del digital hardcore combo.

Is This Hyperreal? è il primo disco degli Atari Teenage Riot dopo 12 anni di pausa. Come sono andate le registrazioni?
La scelta di registrare Is This Hyperreal è nata spontaneamente. Per il nuovo album abbiamo registrato ben 21 canzoni e, grazie ad Internet, non è da escludere che ognuna di queste registrazioni verrà pubblicata in futuro; tutto ciò è molto bello, nel 2011 non hai la pressione di dover concentrare tutte le tue energie in pochi brani. Sento anche che nel gruppo c’è una nuova energia positiva, ci incoraggiamo a vicenda, siamo eccitati per quanto fatto. Mi sembra di essere tornato indietro a vent’anni fa, quando abbiamo iniziato il tutto. Dal punto di vista tecnico, le registrazioni sono filate via senza alcun intoppo: tornati dal tour mondiale a fine dicembre, siamo andati in studio, completando i lavori in poco tempo. Tutti, dagli altri componenti (Nic Endo e CX KiDTRONiK) a Steve Aoki, hanno contributo alla registrazione del disco: ho sempre pensato che anche il minimo dettaglio, da un contributo esterno ad un fatto di vita quotidiana, può avere un’enorme influenza nel risultato finale di un brano.

Questo è il primo disco che contiene molte parti melodiche. Chi ha avuto l’idea di inserirle?
Non sono d’accordo: in passato abbiamo già composto veri e propri brani. Atari Teenage Riot, Kids Are United e Speed sono brani che, un po’ a modo loro, giustificano un po’ quanto ti ho affermato. L’elemento canzone ha sempre distinto la nostra band dalle altre della scena: anche episodi più pesanti come Revolution Action e Too Dead For Me sono canzoni, anthem. In ogni caso, le linee vocali di Nic Endo in Is This Hyperreal? sono un elemento di distacco rispetto al passato: lei è una ragazza che può offrire molto dal punto di vista canoro. Prendi Blood In My Eyes: senza di lei non sarebbe mai nato. Il talento di Nic è quello di far diventare reali quelle che in partenza erano solo delle idee.

Black Flag ha un riff che ricorda molto i Rage Against The Machine. Avete fatto un tributo ad una band con la quale condividete l’attivismo politico?
Il riff di chitarra è suonato dal chitarrista statunitense Jeff Aug. In Black Flag abbiamo voluto mettere da parte il metal per un approccio più rock. Comunque non siamo nuovi a collegamenti con loro: siamo andati in tour insieme e Tom Morello ha collaborato con noi (Rage) in passato.

Siete considerati tra i gruppi più importanti della scena Digital Hardcore. Dopo una pausa di dieci anni, credi di avere lasciato una pesante eredità nel mondo della musica?
Non sono problemi che, onestamente, mi pongo.. però è un’affermazione che sento fare da molti critici e colleghi musicisti. C’è un’intera generazione di band che si è ispirata a noi, Crystal Castles, Sleigh Bells e M.I.A. hanno preso spunto dai nostri lavori passati. Su una cosa però posso dirti che hai ragione: abbiamo avuto la fortuna di fare molte cose per primi.

Gli Atari Teenage Riot sono una band politicamente attiva, e siete famosi per l’arresto dopo una manifestazione a Berlino nel 1999. Nel 2011, pensi che qualcosa sia cambiato o la situazione è rimasta la stessa, se non peggiorata?
Siamo di fronte alla solita battaglia contro l’ignoranza: le armi sono diverse, ma il conflitto e le cose contro le quali dobbiamo combattere hanno acquisito ora maggiore visibilità. Wikileaks, la guerra del terrore, politici corrotti, il potere delle banche: molte persone, ora, affermano di capire di cosa stiamo parlando.

L’ultima domanda.. sei ancora in contatto con Hanin Elias?
Onestamente no.. non ci sentiamo da quando decise di non partecipare al concerto di Londra del 2010. L’idea di partecipare ad uno show degli Atari Teenage Riot, dopo i litigi del 1999, fu inizialmente partita da lei: io e gli altri componenti pensammo che questa fosse la sua occasione per correggere gli errori del passato. Visto quanto successo, non mi è sembrato che ciò sia avvenuto.

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Nicola Lucchetta

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