Jack On Tour 2011, il resoconto della tappa di Roncade (TV)

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Quarta e ultima tappa preliminare del Jack On Tour 2011 al New Age Club di Roncade (TV), la prima battle of the bands a livello nazionale organizzata dalla filiale italiana del famoso brand di whiskey, nato in una distilleria del Tennessee nel 1866, in collaborazione con Radio Deejay. Il vincitore del contest, che verrà decretato sabato prossimo al Circolo Degli Artisti di Roma, avrà l’onore di aprire il tour che gli Afterhours intraprenderanno negli Stati Uniti seguendo la via tracciata dalla celebre Route 66: le date finora confermate sono Chicago, St Louis, Oklahoma City, Flagstaff e Los Angeles. Particolarità del concorso è la presenza, in ogni serata, di un ospite speciale che, oltre a chiudere la serata con un live, avrà il ruolo di giudice di qualità: per la data trevigiana il compito è stato assegnato ai Marta Sui Tubi.

Nella serata di Roncade (TV) hanno trionfato gli Yes Daddy Yes, combo campano che ha battuto gli altri tre gruppi, tutti provenienti dal Nord Italia. I milanesi Brahaman, i trevigiani Pekino Pollution e i triestini The Nycc non hanno potuto fare niente contro il mix di sonorità italiane contaminate da influenze provenienti dagli States della band di Salerno, che raggiunge l’ambita finale di Roma nella quale dovrà sfidare gli All About Kane, i Moseek e i Majakovich, vincitori rispettivamente a Torino, Catania e Bologna.

Poco dopo la mezzanotte, a chiudere il tutto l’atteso concerto dei Marta Sui Tubi, uno dei gruppi più validi del panorama internazionale. Anche se i sessanta minuti assegnati potevano sembrare inizialmente troppo pochi per un gruppo del loro calibro, il concerto messo in piedi dal combo di origine siciliana, ma bolognese d’adozione, è stato intenso: in tour ormai da sei mesi per promuovere il nuovo album “Carne Con Gli Occhi“, il quintetto conferma la fama di band live clamorosa, con una lineup anomala (voce, batteria, tastiere, chitarra e violoncello) e un repertorio che è il figlio illegittimo del punk e del folk, contaminato da quel jazz che, soprattutto a livello ritmico, emerge più volte nel corso del set.

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