Quello di Treviso è il primo dei due concerti italiani che Lenny Kravitz ha programmato in Italia per promuovere il suo nuovo album “Black And White America“. Il disco del gran ritorno in pompa magna, che coincide anche con il debutto sotto Atlantic/Roadrunner Records, ha confermato gli incoraggianti risultati di vendite con un’affluenza più che buona: andiamo direttamente al sodo, dicendo che il Palaverde di Treviso era bello pienotto.
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Il polistrumentista statunitense non si spreca e si porta dietro il palco delle grandi occasioni: essenziale come scenografia, ma con un enorme pannello (e due minori ai lati) per trasmettere videoclip e immagini in presa diretta e giochi di luce sbalorditivi, un vero e proprio valore aggiunto al già ottimo spettacolo. Ad accompagnarlo una band che, sembrerà scontato dirlo, è composta da musicisti d’eccezione: sugli scudi il chitarrista, longevo componente della supporting band che a prima vista ricorda Andrew Stockdale dei Wolfmother, e la sezione fiati, gli unici capaci di rubare la scena a Kravitz.
Lenny Kravitz – Are You Gonna Go My Way on MUZU.
La scaletta proposta in uno show non eccessivamente lungo (la durata ha superato di poco i 90 minuti) è comunque ben calibrata ed ha coperto tutte le fasi di una carriera ormai arrivata al traguardo dei vent’anni. Troviamo i brani più recenti (anche se, onestamente, l’ultimo singolone estivo “Stand” ha un po’ sfigurato), ma anche quelli del passato, al punto che già da subito vengono giocate carte importanti come “It Ain’t Over Till It’s Over” (quello che è il suo primo singolo di successo a livello mondiale) e “Mr Cab Driver“, tracce pescate dai suoi primi due album. Dicevamo scaletta ben dosata, ma soprattutto ruffiana, e questo per una sola ragione: i singoli di grido li ha proposti praticamente tutti, e il pubblico li ha accolti chiaramente in maniera calorosa. Certo, forse la rockettara “Are You Gonna Go My Way” (con tanto di chitarra Flying V, come nel famosissimo video) è passata un pochino in secondo piano, ma le altre superhit sono state per tutti i presenti momenti da incorniciare: tra gli highlight, merita di essere citata una versione acustica ben riuscita di “I Belong To You“, piazzata nella parte finale del set.
Un pubblico eterogeneo ha confermato il successo trasversale che Lenny Kravitz è stato capace di costruirsi negli anni: piace alle femminucce (scontato) ma anche ai maschietti che, pur invidiando il suo fascino e la sua forma fisica (invidiabile, a 45 anni suonati), non possono non apprezzare brani che, oggettivamente, sono diventati dei classici del mainstream rock degli anni Novanta. A questa sera: l’artista americano infatti sarà al Forum di Assago, per la seconda e ultima data del “Black And White Italia Tour”.
In apertura ottima performance di Rafael Saadiq, rinomato produttore e cantante/musicista californiano: il suo live parte un po’ in sordina, quasi sottovoce e davanti ad un pubblico ancora disattento, ma è stato capace di piazzare uno show clamoroso, ricco di improvvisazioni e con una cover di “Let The Sunshine In” che è riuscita a far ballare tutti.
Setlist Lenny Kravitz: Come On Get It, Always On The Run, American Woman, It Ain’t Over Till It’s Over, Mr. Cab Driver, Black And White America, Fields Of Joy, Stand By My Woman, Believe, Stand, Rock & Roll Is Dead, Rock Star City Life, Where Are We Runnin, Fly Away, Are You Gonna Go My Way, I Belong to You, Again, Let Love Rule
Nicola Lucchetta