Alcune luci e tante ombre nel debutto dei giovani Sweet Danger. Pur presentando un’ottima strofa come quella dell’iniziale “I Need To Know“, di gran lunga il pezzo più pregiato dell’EP, il resto del lavoro non esalta: la famosa “ansia da prestazione” del debutto porta in dote pezzi senza mordente e una ballad eccessivamente lunga (“Runaway“). I numeri li hanno, il loro rock di stampo statunitense figlio della scena alternative Oltreoceano degli ultimi vent’anni nei suoi migliori episodi stupisce, soprattutto nella capacità di sposarsi con sonorità vicine al pop, ma alla resa dei conti “City Nights” è un EP stanco.
Nicola Lucchetta