Nel loro essere, di fatto, una band tributo ad un mondo che fu (quello delle colonne sonore dei poliziotteschi anni Settanta), i Calibro 35 si confermano un’isola felice della musica italiana. In una scena orfana di una sua identità, che fa troppo l’occhiolino alla musica internazionale, il quintetto gioca la carta patriottica: quella di riscoprire le musiche di un genere che ha fatto scuola e influenzato registi (Tarantino, tra i tanti) in giro per il mondo.
“Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale” è stato un lavoro attorno al quale si è creato molto hype per due ragioni: la prima è che le registrazioni sono avvenute in una settimana in uno studio di New York; la seconda che sarebbe stato il primo disco di inediti. Alla resa dei conti, però, l’ultimo punto non si è rivelato del tutto vero: sono infatti presenti degli ottimi riarrangiamenti di classici di Piero Piccioni ed Ennio Morricone, dai quali repertori vengono presi brani come “New York New York” (dal film “Anastasia mio Fratello”) e “Passaggi nel tempo” (“Sam’s Song”), entrambi piazzati al centro, quasi come se si volesse inserire un intervallo tra primo e secondo tempo.
I dieci inediti, diciamo la verità, sono una bomba, e anche se il livello è altissimo per tutti (giudizio influenzato anche dal fatto che buona parte dei 35 minuti sono costruiti su improvvisazioni), la prima cinquina di brani presenta episodi più esaltanti rispetto alla seconda. “Uh Ah Brr” è il pezzo da novanta del lotto e, insieme allo stacco centrale di fiati su “Il Pacco“, è tra i migliori episodi dell’ancora esigua discografia della band di Enrico Gabrielli. In “Ogni Riferimento..” si respira l’aria di pellicole con protagonisti Luc Merenda, Maurizio Merli e Tomas Milian: “Uh Ah Brr” è la soundtrack perfetta di un inseguimento tra una Mini guidata da un galeotto e l’indimenticabile Alfa Giulia della polizia, “Il Pacco” potrebbe essere inserita nei primi minuti di “Milano Calibro 9” e “Massacro All’Alba” aumentare il pathos dell’ingresso del commissario Grandi nella villa immersa nel bosco di “Milano Odia”.
“Ogni riferimento..” conferma il valore indiscutibile di uno dei migliori nomi usciti dal panorama indipendente nazionale dell’ultima decade. Ormai dai Calibro 35 ci si può aspettare solamente il salto definitivo: la redazione dell’intera colonna sonora di un film di genere, sfida già “assaggiata” con il pezzo “Eurocrime” tratto dal precedente lavoro. Tre dischi, tre ottimi lavori.. una buona media, no?
Nicola Lucchetta
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