Tanto ottimamente suonato quanto freddo il nuovo lavoro degli Hopes Die Last. Al clamoroso lavoro a livello di produzione (qualità è vicina a quelle di grido provenienti da Regno Unito e States) non corrisponde però l’atteso salto nei brani. Il combo romano non si schioda da quanto fatto nel precedente “Six Years Home” e, anzi, tenta di arruffianarsi molti giovani con una cover di “Fireworks” di Katy Perry della quale, in tutta onestà, non ne sentivamo la necessità.
Capacità di presentare al meglio il prodotto e professionalità sono ancora ben presenti in casa Hopes Die Last; peccato manchino i pezzi. Un’uscita in linea con quanto proposto da tanti act concorrenti. Peccato.
Nicola Lucchetta