I Gojira torneranno nei negozi con “L’Enfant Sauvage” il prossimo 26 giugno, a quattro anni dal precedente “The Way To All Flesh“. Il loro è uno dei lavori più attesi del panorama heavy metal del 2012, e non solo perché sarà il debutto per Roadrunner Records, ma anche perché il fenomeno Gojira è in continua e inarrestabile ascesa da diversi anni. Joe e Mario Duplantier hanno aperto per i Metallica allo Stadio Friuli: anche se la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, i francesi sono sembrati tranquilli e rilassati, tra una confezione di succo di frutta e una scatola di cereali.
Ho sentito che avete avuto dei grossi disagi nel corso della giornata.. cosa è successo di preciso?
Ieri sera abbiamo suonato a Parigi, allo Stade De France, e appena terminata l’esibizione siamo saltati di fretta sul tour bus per venire a suonare qui a Udine. Un viaggio lungo, che ci avrebbe tenuti impegnati per più di dodici ore, ma che si è interrotto a un centinaio di chilometri dall’arrivo, quando il tour bus ha subito un guasto che ci ha costretti ad accostare in un’area di sosta. Abbiamo preso le cose necessarie come le chitarre e alcuni pezzi di batteria e siamo saltati su un altro mezzo che ci ha portati qui giusto in tempo per il concerto. Dovevamo arrivare qualche ora prima di iniziare il live, ma con questo disguido siamo arrivati con soli dieci minuti di anticipo.
Avete appena iniziato il tour europeo che vi vedrà spesso come opener dei Metallica. Come sta andando?
A parte questo brutto fatto, il tour sta andando benissimo, e suonare in apertura per i Metallica è per noi una splendida opportunità: c’è chi ha iniziato a suonare con gli AC/DC, chi con gli Iron Maiden, mentre noi abbiamo sempre avuto grossa ispirazione dai Metallica. Ci hanno sempre affascinato la loro energia, i testi e soprattutto la capacità di costruire delle melodie che, in alcuni punti, ricordano proprio gli stessi Maiden. Sono stati una vera e propria scuola per noi.. devo essere sincero: a questo tour ci teniamo molto.
Il 2012 sarà un anno importante per voi: un contratto con Roadrunner Records e ben due release nel giro di qualche settimana. Potete parlarmi di “The Flesh Alive” e “L’Enfant Sauvage”?
“The Flesh Alive” è un dvd live che includerà estratti dal precedente tour mondiale, nel quale abbiamo promosso “The Way To All Flesh”. Saranno presenti ben due concerti e un documentario contenente immagini di backstage. “L’Enfant Sauvage” sarà invece il nostro nuovo album e uscirà nei negozi il 26 giugno. Per questo lavoro abbiamo collaborato con Josh Wilburn, produttore che ha lavorato in passato con i Lamb Of God, scelta che comunque è avvenuta in modo causale e non è legata all’ottimo rapporto che abbiamo con il cantante della band Randy Blythe. Siamo molto amici dei Lamb Of God: ci rispettiamo a vicenda e loro stessi ci invitarono diversi anni fa in tour in Nordamerica, una vera e propria opportunità che abbiamo colto al volo. Ci hanno aiutati molto, ma la scelta di Josh Wilburn è arrivata per caso: stavamo cercando uno studio di produzione e, nel corso di un normale incontro, abbiamo trovato questo professionista con il quale ci siamo trovati a nostro agio da subito, al punto di decidere senza alcun timore di lavorarci insieme.
Quali saranno le tematiche di L’Enfant Sauvage? Ci saranno dei collegamenti con il precedente lavoro?
Dal punto di vista musicale sarà un lavoro diverso ma coerente con il nostro passato: siamo una band in continua evoluzione, ma abbiamo fatto un percorso lento e di piccoli passi. Siamo cresciuti uno scalino alla volta, condividendo il nostro percorso artistico con i fan. “L’Enfant Sauvage” è una naturale progressione del suono proposto nel precedente “The Way Of All Flesh”. Anche per i testi ci sarà un collegamento con l’ultimo lavoro: “The Way To All Flesh” parlava della morte, mentre “L’Enfant Sauvage”, come potrai intuire dal titolo, parla di rinascita, una vera e propria nuova era per la nostra band. Abbiamo chiuso un cerchio e siamo pronti ad inaugurarne uno di nuovo.
Ho letto che siete membri dell’associazione Sea Shepherd, che si propone di difendere l’ecosistema marino. Come siete entrati in contatto con questa organizzazione e pensi che la vostra musica sia un veicolo ideale per diffondere questi valori ai vostri fan?
Assolutamente! Per essere precisi, non siamo dei veri e propri membri, ma abbiamo sempre difeso, promosso e supportato gli ideali e le attività di Sea Shepherd. Certo, non lottiamo nelle navi come fanno loro, ma ci sentiamo obbligati in quanto musicisti e artisti, che hanno le luci della ribalta addosso e convivono con un pubblico più o meno vasto, di diffondere le attività di Sea Shepherd e i loro messaggi positivi.
Ultima domanda.. passerete in Italia prossimamente? E magari programmerete un tour europeo più vasto rispetto al passato?
Sicuramente! Abbiamo trascurato il vostro Paese e, in misura minore, l’Europa in passato, ma posso assicurarti che pianificheremo un tour più ricco di date rispetto a quanto abbiamo fatto negli anni precedenti. Ci stiamo muovendo a riguardo e crediamo che il periodo più probabile sia la parte finale del 2012.
Nicola Lucchetta