Rock In Idrho 21 luglio 2012 Rho Fiera Milano

Rock In Idrho 2012 con il carpooling

All’Arena Concerti di Rho Fiera Milano, il Rock In Idrho 2012 è stato annullato dopo l’esibizione dei Sum41 per avverse condizioni metereologiche. Da lunedì sul sito di Hub Music Factory le modalità per il rimborso. Il 21 luglio è stato il day two per il Rock In Idrho 2012, che dopo l’anteprima di giugno giungeva oggi al giorno principale.
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Foto di Giuseppe Craca

Come sia andato il Rock In Idrho è ormai sulla bocca di tutti: evento annullato per ragioni di sicurezza a seguito di un acquazzone arrivato poco prima delle 17, all’inizio dell’esibizione dei Sum 41. Il ricordo ancora vivo del Pukkelpop 2011 e del concerto canadese dei Radiohead dello scorso giugno ha spinto le autorità competenti e gli organizzatori a “staccare la spina” con largo anticipo ad uno degli eventi più attesi dell’estate. Ed è un peccato perché il Rock In Idrho era partito come un diesel: a rilento con le prime esibizioni, ma dai Derozer in avanti le premesse per un qualcosa di memorabile c’erano tutte. Non sono stati infatti esaltanti né i The Noise Guys (ben accolti dal pubblico non ancora numeroso) né i No Relax, bravi musicalmente ma che hanno dato un po’ di calore alla loro esibizione solo quando la cantante Micky ha iniziato ad insultare, e pesantemente, dei ragazzi della prima fila. Non pervenuti i Cerebral Ballzy, cancellati per dei ritardi ma comunque presenti tra il pubblico nel corso del pomeriggio. E’ stato necessario l’arrivo dei vicentini Derozer per dare alla giornata una sterzata positiva: i quattro veneti, capitanati dal frontman Seby, armato di jeans e canotta nera e che ha condiviso con il bassista Mendez il contatto con la gente, che si stava facendo pian piano sempre più numerosa. Una scaletta best of, con tanto di storica “144” pescata dal primo EP, nella quale trova spazio in musica il sentimento di una generazione di punk rockers. Non ha stupito, quindi, il fatto che canzoni come “Bar”, “L’Isola Ideale” e la conclusiva “Branca Day” abbiano raccolto i primi boati della serata. Ottima anche l’esecuzione di “Straniero”, canzone sull’immigrazione e unico brano impegnato del lotto.

Frank Turner aveva di fronte una sfida mica da ridere: riuscire ad attirare l’attenzione del pubblico con una proposta diversa rispetto agli altri gruppi. Certo, le sue radici sono quelle punk hardcore, ma il suo folk era di fatto la pecora nera del Rock In Idrho 2012. L’ex frontman dei Million Dead non ha deluso, sfoderando quella che è stata la migliore proposta di un festival mutilato: si presenta con i The Sleeping Souls, la band di supporto che lo ha già aiutato nella stesura del suo più recente lavoro “England Keep My Bones”, e propone una scaletta breve ma intensa. Una performance carica di emozioni, pur in una location non proprio consona, nella quale tracce di qualità come “The Road” e il singolo “I Still Believe” sono state le vere e proprie vette. Una scommessa vincente. I Sum 41, che avevano in programma una lunga scaletta, si sono trovati costretti dal maltempo (arrivato proprio nei primi minuti del loro concerto) a tagliare più di mezzo set, chiudendo la esibizione ben prima del previsto. Setlist nella quale ha trovato spazio per metà l’ultimo lavoro “Screaming Bloody Murder” e per metà il repertorio storico, rappresentato anche da evergreen del calibro di “In Too Deep”, “Fat Lip” e “Walking Disaster”. Band che già dall’iniziale “Reason to believe” ci è sembrata ben lanciata, ma che ha visto il suo set penalizzato dalle condizioni metereologiche avverse, che hanno decimato il pubblico presente davanti al palco per buona parte del nubifragio.

Nicola Lucchetta

 

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