Se pensi ai Coheed and Cambria, non puoi che pensare a una miscela di punk-rock, progressive, metal e post-hardcore che si sono fondono insieme creando un prodotto di buona qualità. Il loro ultimo album, “The Afterman: Ascension” è solo la prima parte di un doppio lavoro che vedrà la sua conclusione nel febbraio 2013 con il già annunciato “The Afterman: Descension”.
L’ascolto dell’album è caratterizzato da atmosfere cupe, talvolta introspettive, talvolta esplosive, a base di chitarre metal: si passa infatti dall’oscura e aulica intro a pezzi molto potenti come “Key Entity Extraction II” e “III”, a brani simili a ballate (la conclusiva “Subtraction”). Nel mezzo c’è anche posto per una canzone che è veloce, ma non esasperata, come “Goodnight, Fairy Lady”.
“The Afterman: Ascension” è un album al tempo stesso coerente e contraddittorio: coerente nella sperimentazione delle potenzialità e gusti di una band poliedrica, contraddittorio in quanto lascia disorientato l’ascoltatore, lanciato tra canzoni che in apparenza non sono legate da quasi nessun filo conduttore concettuale o musicale.
Marco Bassano