Si è tenuta al New Age Club di Roncade (TV) la prima delle due date italiane dei The Rasmus per l’autunno 2012. I finlandesi sono attualmente in tour per promuovere il nuovo lavoro “The Rasmus“, uscito lo scorso aprile per Universal, e l’impressione è che, al contrario del mercato italiano (dove l’appeal è un po’ scemato dopo il botto di “In The Shadows“), la band tiri ancora tantissimo in altri lidi come Germania e Scandinavia. Ad alimentare i dubbi, il fatto che il quartetto si sia presentato con una produzione sovrastimata per il locale: videoproiettore, visual effect e grandi pannelli bianchi sul retro “stonavano” con le dimensioni relativamente piccole del club.
Dopo il breve show degli inglesi The Dirty Youth in apertura (solita band tanto brava quanto glaciale nell’esecuzione), tocca ai The Rasmus inaugurare il set con “First Day of My Life“, primo dei diversi estratti da “Dead Letters“, l’album che li ha messi sulla bocca di tutti ad inizio millennio. In una scaletta che rispecchia quanto proposto poche sere prima in Slovacchia (la sola “In The Shadows“, acclamata in maniera calorosa dai presenti, verrà proposta poco prima dell’encore), viene dato tanto spazio alla parte centrale della loro carriera, quella delle vette delle charts, diversi estratti dai due lavori più recenti e le briciole al passato, per buona parte riesumato nell’interessante set acustico piazzato a metà show e che ha visto in “F-F-Falling” il brano più riuscito.
Proprio nell’encore salta fuori l’unica vera pecca di uno show fino al quel punto inattaccabile: l’accoppiata “Funeral Song” / “Mysteria” a chiusura del concerto, di sicuro non la migliore combo che si potesse scegliere per finire una serata, ha lasciato un retrogusto amaro che sicuramente ha deluso qualche fan. Ancora in forma e capaci di sfoderare uno show soddisfacente, i The Rasmus sono ormai caduti nello status di meteora in un mercato, come quello italiano, che negli ultimi vent’anni si è dimostrato fin troppo volatile e sensibile a seguire l’onda del momento.
Nicola Lucchetta