Ke$ha Warrior

Alla fine si è chiusa con un nulla di fatto la “bolla” chiamata Ke$ha, tornata nei negozi in questi giorni con “Warrior“. Non che con il suo precedente lavoro “Animal” fosse una cosa rivoluzionaria, ma almeno una manciata di pezzi (“Tik Tok“, “Blah Blah Blah” e “Take It Off“) era riuscita a tirar fuori (e, soprattutto, si era costruita attorno a) un’immagine sexy/trasgressiva che l’aveva posizionata come alternativa aggressiva e rozza a gente dal look più curato e sofisticato ma che, alla lunga, ha dimostrato di aver qualcosa da dire anche musicalmente (Katy Perry e Lady Gaga su tutte).

Perché questo “Warrior“, a malincuore, è un concentrato di nulla cosmico: tutto l’hype costruito attorno al suo secondo lavoro svanisce nel nulla, e per difendere l’indifendibile ci si deve aggrappare ad una “Die Young“, carina e niente più, e ad una collaborazione con Iggy Pop nella favolosa “Dirty Love“, nella quale viene però confermato quanto l’Iguana sia un’assoluta icona anche con il freno a mano tirato.

Nicola Lucchetta


Ke$ha – Die Young on MUZU.TV.

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