DMC, componente del collettivo Run-DMC e il cui nome di battesimo è Darryl McDaniels, ha dichiarato nei giorni scorsi che l’hip-hop contemporaneo è immaturo e senza rispetto. In una recente intervista a Metro, uno dei più importanti componenti della vecchia scuola ha infatti definito i nomi più importanti del momento come autori di materiale di bassa qualità (“bad demos“) nei quali vengono promossi come valori la violenza e la cultura delle armi, snaturando le intenzioni positive degli artisti degli Anni Ottanta.
“Vedo che il 98 per cento dell’hip-hop che esce oggi è composto da brutte demo“, ha dichiarato DMC a Metro, “Mi sono sentito dire che nessuno va da Arnold Schwarzenegger o da Bruce Willis per criticarli dei loro film violenti. Bene, di fronte ad affermazioni come queste ho risposto ‘se ragioni così, molla il microfono, non produrre’. Personalmente caccerei tutta questa gente fuori dall’hip-hop.. se usi queste motivazioni, recita“.
DMC ha anche ammesso che, in passato, lui e i colleghi Joseph ‘Run’ Simmons e il deceduto Jason ‘Jam Master Jay’ Mizell hanno scritto dischi “negativi”, ma nei quali era sempre inclusa una morale positiva: “Se parli di pistole, nello stesso disco trovi un pezzo nel quale ti vien detto di non usarle. Se parli di puttane o donne facili, trovi anche la storia di una zia che lavora tutti i giorni della sua vita per mandare i figli al college. La ragione perché l’hip-hop esiste è perché ha iniziato proprio con queste buone intenzioni. Una volta che queste sono scomparse, la musica diventa inquinata, irrispettosa, immatura“.