E’ possibile organizzare un festival gratuito in Italia e farlo diventare in pochi anni un vero e proprio caso nazionale? I promotori dell’Home Festival ce l’hanno fatta, anche grazie all’indispensabile aiuto di altre agenzie nazionali ben più affermate (e con budget ben più elevati..) che hanno fatto saltare per il 2013, in ordine più o meno casuale, rassegne consolidate del calibro di Heineken Jammin Festival, Gods Of Metal, Rock In Idrho e A Perfect Day. Partito nel 2010 come una scommessa dell’Home Rock Bar, locale situato nella periferia di Treviso, nel 2013 il progetto ha raggiunto di fatto l’apice della sua breve storia, radunando in quattro giorni un bill nel quale spiccano nomi storici della scena musicale italiana (uno su tutti: Francesco De Gregori) e internazionale (Asian Dub Foundation) e svariate attività collaterali. Un mix che si è rivelato alla fine una carta vincente, grazie anche alla sinergia con le istituzioni locali che hanno garantito spazi in Centro Storico per mostre e dibattiti pomeridiani.
Cinque palchi (due main stage e tre “minori”), spazi per le associazioni culturali locali e dibattiti di vario tipo, tra i quali è spiccata la tavola rotonda del sabato sull’attuale scenario festivaliero nazionale, che ha visto coinvolti l’organizzatore dell’Home Festival Amedeo Lombardi, Ettore Folliero di Balaton Sound, Giulio D’Angelo di Sziget Festival e Attilio Perissinotti, fondatore di Virus Concerti e precursore dei festival veneti con il Beach Bum organizzato a fine anni Novanta. Il vero piatto forte della quattro giorni resta in ogni caso la presenza di Michelangelo Pistoletto: da pochi giorni tornato dal Louvre di Parigi, presso il quale stava tenendo una mostra personale, uno dei nomi di riferimento dell’Arte Povera ha presentato nella giornata di sabato un’esibizione artistica per far conoscere al numeroso pubblico il progetto Rebirth Day, la giornata mondiale della rinascita.
Impossibile descrivere, infine, in poche righe i numerosi concerti che si sono tenuti nell’arco di tutto il weekend. Merita una citazione a parte la serata di apertura, dedicata esclusivamente a band di origine veneta e con headliner i Rumatera, capace di radunare nell’area Dogana un numero vicino alle ventimila presenze e vero e proprio simbolo di un successo suggellato anche dalle trentacinquemila persone del sabato, che ha presentato come piatti forti Crookers e Motel Connection. Una proposta eterogenea che ha portato al clamoroso risultato di centomila persone nei quattro giorni, numero che è andato ben oltre le aspettative degli stessi organizzatori.
Artisti presenti nella galleria fotografica: Linea 77, Salmo, Asian Dub Foundation, Persiana Jones, Africa Unite, Airway, Ministri, Motel Connection, Crookers, L’Orso, Amari, Marta Sui Tubi, Lo Stato Sociale, Francesco De Gregori