Prima del concerto di Bologna ho avuto l’occasione di vedere i Paramore per ben tre volte (Berlino 2009, Londra 2010, Milano 2013). Tre location diverse (club, palazzetto, open air), tre scalette diverse, ma un punto in comune: anche se la setlist poteva far discutere, il gruppo durante lo show ci metteva sempre l’anima, non aveva alcun limite e si divertiva, e faceva divertire, per un’oretta e mezza buona. L’impressione che non c’è stata a Bologna: sarà stato il cambio last minute dal Paladozza all’Estragon, sarà stato il caldo asfissiante che si respirava (soprattutto nelle primissime file), saranno stati gli spazi risicati sul palco (troppa l’attrezzatura presente), ma Hayley Williams e soci non sono stati autori di un concerto esaltante.
L’entusiasmo dello show di soli tre mesi fa, capace di radunare all’Ippodromo di Milano ben seimila persone, si è scontrato con la dura realtà di ieri sera: anche se l’Estragon era sold out, le 1500 persone presenti erano comunque un drastico calo rispetto al più che soddisfacente numero raggiunto poco prima dell’estate. Un brusco ritorno sulla terra per la band, destinata a non ottenere nel nostro Paese il clamoroso successo riscontrato invece in tutto il resto del mondo. E non bastano le frasi ricche di entusiasmo di Hayley Williams, che in una situazione del genere suonano più come un rito di circostanza, per nascondere una performance nella quale c’è stata sì la sua carica live che ormai è un trademark, ma che ha presentato diverse incertezze a livello vocale. Più imballati del solito (escludendo la solita acrobazia fatta dai due nella fase finale dello show) anche i due colleghi Jeremy Davis e Taylor York, autori comunque di una performance musicale più che buona.
Come da tradizione, la scaletta non si muove di un millimetro da quella proposta nelle altre date del tour: troppi pezzi dall’ultimo lavoro (undici compresi gli intermezzi) e i primi due dischi relegati a cinque canzoni, tra le quali spicca come minima sorpresa la sola When It Rains, che hanno iniziato ad inserire in setlist solo nelle ultime date del tour di supporto a Paramore. Parlare di delusione è però ingiusto, perché i numerosi presenti si sono divertiti un casino: per chi non li ha mai visti in passato, il concerto di Bologna è stato un qualcosa di incredibile, “una serata che ricorderete per sempre“, come ha detto Hayley Williams durante lo show. Per chi invece li ha visti in passato, e magari nel tour di Riot, l’amaro in bocca dopo la conclusiva Still Into You è palpabile.
Setlist Paramore: Grow Up, Fast in My Car, That’s What You Get, Decode, Ignorance, Interlude: I’m Not Angry Anymore, Now, Daydreaming, When It Rains, Last Hope, Brick by Boring Brick, Interlude: Holiday, Crushcrushcrush, Ain’t It Fun, The Only Exception, In the Mourning, Pressure, Misery Business, Part II, Interlude: Moving On, Still Into You