Intervista Andead Andrea Rock racconta il ritorno Build Not Burn

Il gruppo punk rock milanese Andead torna nei negozi con Build Not Burn, il nuovo album distribuito dalla metà di settembre dall’etichetta Rude Records. La band, conosciuta per la militanza del VJ/DJ Andrea Rock nel ruolo di frontman, torna quindi a due anni di distanza da With Passionate Heart, album nel cui tour promozionale hanno avuto l’onore di girare l’Italia insieme al batterista dei Ramones Marky Ramone. E proprio con Andrea Toselli, nome di battesimo del cantante, abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere veloci sull’ultimo disco.

Cosa mi racconti del terzo album della tua band Build Not Burn? Come sono andate le registrazioni?
Ciao a tutti e grazie per lo spazio che ci concedete. Sono molto contento di questo terzo disco e del messaggio positivo che diffonderemo tramite i diversi brani e il tour promozionale. Le registrazioni sono iniziate a Dicembre 2012, ma non riuscivamo mai a concederci più di 6 ore a settimana, a causa dei lavori e dei diversi impegni. E’ un disco veloce, ma con un sacco di spunti e contenuti sui quali riflettere.

Come mai, rispetto ai precedenti lavori, la matrice folk e acustica ha un suo ruolo rilevante?
Negli ultimi anni mi sono avvicinato molto agli artisti sia neo che classic folk; inoltre, aver dato vita al progetto “Punk Goes Acoustic”, ha influenzato sia musicalmente che spiritualmente questo nostro terzo lavoro.

Se devi elencare cinque gruppi che possono descrivere al meglio la vostra musica, chi indicheresti e perché?
I Social Distortion, in quanto sono la mia band preferita da sempre, Bruce Springsteen per il discorso delle lyrics, Chuck Ragan per il cuore e l’attitudine, i Rancid per le parti chitarristiche e i Dropkick Murphys per le parti corali.

Siete sempre stati fedeli alla filosofia DIY, metodo di lavoro che avete seguito anche per BNB. Credi sia l’unica soluzione in un periodo nel quale le etichette, piccole o grandi, investono sempre meno nei nuovi nomi?
Anche i grandi gruppi oggi sono passati all’autoproduzione; gli investimenti oggigiorno avvengono quasi totalmente da parte dei gruppi. Vale lo stesso per noi. Possiamo contare sul prezioso aiuto di Rude Records che ci pubblica e ci aiuta nell’attività promozionale e sul nostro “sesto uomo”, Alfredo Cappello per il discorso di management. Per noi, avere oggi una figura di questo tipo, è un grandissimo passo in avanti.

Maggiori dettagli sul tour promozionale che avete iniziato in questi giorni?
Volevamo mettere più gente possibile, nella condizione di venirci ad ascoltare dal vivo e così ci siamo accordati con i locali per far si che l’ingresso alle nostre serate fosse gratuito. E’ stato possibile nella maggior parte dei casi e di questo siamo molto contenti.

Ultima domanda “personale”: oltre ad Andead e Virgin Radio, hai altri progetti musicali e non che ti tengono impegnato in questi mesi?
Sto lavorando alla seconda compilation del progetto “Punk Goes Acoustic”, sia come produttore artistico che come performer. Anche questa volta, l’intero ricavato andrà in beneficenza e sono contento di aver incontrato il supporto di molte band nuove, le quali hanno deciso di collaborare fornendoci un loro contributo.

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