Partiamo dalla notizia. Un paio di giorni fa Katy Perry ha fatto una dichiarazione chiaramente riferita ai video e alle ultime apparizioni di alcune sue colleghe che suonava all’incirca così: “Everybody’s getting naked I mean, I’ve been naked before but I don’t feel like I have to always get naked to be noticed“. Un’affermazione forte, arrivata come risposta alla recentissima moda del twerking, “testata” prima da Rihanna e Beyonce e poi sdoganata negli ultimi mesi da Miley Cyrus, e alla comparsata di Lady Gaga completamente nuda in occasione della presentazione del singolo Venus. Katy non ha però voluto fare alcun nome: “I’m not talking about anyone in particular, I’m talking about all of them. I mean, it’s like everybody’s so naked. It’s like, ‘Put it away. We know you’ve got it. I got it, too“. (meglio riportare le frasi paro paro, per le traduzioni esiste Google Traduttore).
Ora invece passiamo al commento esteso di quella che si candida al titolo di più grande cazzata del 2013. Sentire un’affermazione del genere da una che ha lanciato la sua carriera (anche) grazie alle POPPE è come vedere Ted Nugent fare una campagna elettorale per Barack Obama o Jay Z inneggiare ad uno stile di vita sobrio. In tre parole: una cosa Ridicola.
Premessa: sono un ammiratore di Katy Perry (anche) in versione popstar. Ho sempre pensato avesse tutte le carte per elevarsi da una scena pop povera di contenuti come quella degli ultimi anni (poi è saltata fuori Lady Gaga, ma è un altro discorso) e il suo singolo di debutto “U R So Gay” lo ascolto con gusto ancora oggi (e risale a sei anni fa, mado). Certo, se fosse ancora andata avanti a registrare i video con il vestito a pois della comunione e una pettinatura improponibile, sarebbe arrivata nella migliore delle ipotesi ad avere un endorsement dalla Mattel e a scippare ad Hayley Williams dei Paramore il titolo di icona sexy dei ragazzi br00dal e punk del Warped Tour (storia vera, ci suonò nel 2008 alle tre del pomeriggio).
Poi nell’estate di cinque anni fa la Perry ha iniziato a scoprire (lol) le sue carte con il video di “I Kissed A Girl”… che sia chiaro, è un gran brano, a conferma che comunque la tizia un minimo di spessore artistico ce l’ha. Gambe in bella vista piazzate nei primi dieci secondi del video, comparsata di Ke$ha che da qui a poco sarebbe esplosa (toh, è anche un talent scout della gnagna), un testo dal ritornello aperto a varie interpretazioni (“ho baciato una donna, e mi è piaciuto.. il gusto del suo Chapstick alla ciliegia“), qualche scollatura al posto giusto e tanta tanta patata. Ma anche là, il meglio doveva ancora arrivare: in una situazione del genere, al massimo infatti poteva diventare testimonial di spicco del Labello.
Lo step finale, quello che spianerà lo sdoganamento della sua immagine che tanto amiamo conosciamo (meglio passar sopra al matrimonio di “Hot N Cold” e al funerale del marito di “Thinking of You”) è “Waking Up In Vegas”, non a caso ultimo estratto dal debutto “One of the Boys”. Qua Katy Perry, accompagnata per l’occasione da quell’idolo dorato del nerd di Dodgeball, inizia a fare intuire in maniera sfacciata le sue potenzialità: con il vestitino rosso ad inizio video che resta comunque notevole, il top resta quello che indossa nella versione glam de L’Ultima Cena di Leonardo. Un biglietto da visita da paura per il suo ritorno discografico..
“Teenage Dream” è un successo che ha dell’incredibile nel mondo della moderna musica pop: quasi sei milioni di copie vendute, cinque singoli consecutivi nella vetta di Billboard (tuttora traguardo da Guinness dei Primati), un tour nei maggiori palazzetti mondiali.
Che la chiave del successo siano forse delle canzoni ben studiate?
Vero.
Un lavoro in cabina di regia ben fatto?
Chiaro.
Il marketing di EMI lanciato a spron battuto per far fronte alla concorrenza di Lady Gaga/Universal?
Ou Yeah.
Lo sdoganamento di Snoop Dogg?
No, quello forse no…
Un fattore non ancora citato è il fatto che abbia deciso di svestirsi il più possibile e chi si è visto si è visto. Un po’ la conferma che il detto “le figlie di Maria son le prime a darla via” (lei ha debuttato nei cori parrocchiali) è tutto fuorché una balla.
Praticamente il video di “California Gurls”, la risposta della costa pacifica a “Empire State Of Mind” di Jay Z, e in misura minore gli altri sono un Bignami dell’essere una gran patata, sapere di esserlo e volerlo mostrare a tutti gli altri senza alcun freno inibitore. Giusto per limitarci al primo singolo, la vediamo, in ordine più o meno cronologico: vestita di dolci, coperta da una nuvola di zucchero filato (rosa, nero sarebbe stato il non plus ultra), indossare un bikini a forma di bignè giganti (come se servissero…) e sparare panna grazie alla potenza delle sue POPPE. Non che le altre clip siano da meno (su “Fireworks” è arrivata al punto di sparare fuochi d’artificio, sulla title track “twerka” (AH LA COERENZA) su una cabrio e in “Last Friday Night” indossa un vestito che più stretto non si può.. cosa che se fosse stata fatta da Gwen Stefani a metà anni Novanta nessuno ci avrebbe fatto caso), ma il meglio a livello di videoclip era ormai già stato dato.
Se anche i più miopi (EH, BIRICHINI) non hanno ancora colto tutti gli indizi lasciati nei primi due studio album e video annessi, arrivano le comparsate in televisione, sui red carpet e nelle copertine delle riviste. Là non c’è niente da aggiungere, se non che frasi come “Lo so di avere giocato con il fatto di essere sexy, ma non ho utilizzato solo questa carta” suonano piuttosto ridicole, soprattutto se prendi, vai su Google e cerchi “Katy Perry”. Mi limito, come umile campionatura, a proporre una copertina del magazine Esquire, una delle poche dove compare in topless, e un’immagine ormai entrata nella leggenda, nella quale la conduttrice TV Ellen Lee DeGeneres apprezza a manovella le sue forme.
Posto che noi (#teamkaty tutta la vita), i tuoi fan (maschili), la tua etichetta e anche i detrattori (non lo ammetteranno mai) non rivaluteranno MAI in negativo ciò che hai fatto in passato, abbiam scritto tutto questo delirio per dire una cosa: Katy, ok che devi lanciare il tuo nuovo disco (che, tra parentesi, sarai di nuovo in testa su Billboard ma poteva essere molto meglio e difficilmente replicherà il successo del precedente), ma prima di indossare il ruolo di “maestrina” (sexy) con le tue colleghe e sparare certe frasi per “ripulirti l’immagine”, conta fino a dieci e fatti un piccolo esamino di coscienza.
PS: no, giusto per ribadire cose che dovrebbero essere di pubblico dominio.. Jarvis Cocker dei Pulp ha ragione a prescindere. E ancora di più quando spara certe frasi (You were the first girl at school to get breasts, Martyn said that yours were the best, The boys all loved you but I was a mess, I had to watch them trying to get you undressed) che descrivono perfettamente il fenomeno Katy Perry con più di dieci anni di anticipo.