Gli Yellowcard torneranno in Italia il prossimo 22 novembre 2013 per una data esclusiva al Teatro Masini di Faenza. La band floridiana, che solo un anno fa ha pubblicato l’ultimo studio album “Southern Air“, ha deciso di tornare in tour per celebrare quell'”Ocean Avenue” che li ha lanciati nel panorama internazionale, vendendo più di un milione di copie in tutto il mondo. Con l’occasione, la band ha ripubblicato la scorsa estate, a dieci anni dall’uscita originale, l’affermata release in formato acustico.
In occasione di questa celebrazione, abbiamo avuto l’occasione di fare due veloci chiacchiere con la band esulando, nella seconda parte, da quello che è l’argomento principe del nuovo tour.
Dieci anni dopo, avete deciso di piazzare nei negozi una nuova versione acustica di Ocean Avenue. Potete dirmi brevemente il lavoro dietro al disco?
Quando ci è balzata in testa, diversi mesi fa, l’idea di fare un tour per celebrare il decennale di Ocean Avenue, avevamo scelto appositamente di costruire tutto il tour attorno a questo disco. La scelta di riproporre Ocean Avenue in questa inedita chiave ha reso il materiale già noto nuovo, sia per noi che per i fan.
Che tipo di concerto porterete in Italia?
Lo show sarà interamente acustico. La scaletta sarà semplice: suoneremo tutto Ocean Avenue e, molto probabilmente, nella seconda parte del concerto includeremo alcuni pezzi dagli altri dischi.
Il 2013 vi ha visto anche registrare una cover per il disco di tributo a Tony Sly. Qual è l’influenza dei No Use For A Name nella vostra musica?
I No Use For A Name sono stati un’influenza enorme per il nostro gruppo agli esordi. Basta pensare che, quando venimmo a sapere che uno dei nostri primi tour negli Stati Uniti sarebbe stato come loro gruppo di supporto, non ci credavamo. Lo scorso anno Fat Mike dei Nofx ci contattò perché avrebbe voluto vedere gli Yellowcard come parte di questo tributo. Siamo onorati di essere stati scelti, soprattutto vedendo anche i nomi di tutti gli altri musicisti coinvolti. Mike ci aveva suggerito fin dall’inizio di reinterpretare “Already Won” e, visto che ha sempre avuto quel pezzo in testa sin da quando ci chiese di entrare nel progetto, non avevamo alcun dubbio su cosa suonare.
Avete pubblicato quattro dischi con Hopeless Records tra il 2011 e il 2013. Tornerete in studio per un nuovo disco nel 2014?
Lo speriamo. Finiti questi concerti ci prenderemo una pausa per passare il tempo con le nostre famiglie, ma crediamo di mettere giù qualche idea nel tempo libero. Non abbiamo ancora definito un piano oltre ad un programma di massima, ma di sicuro faremo un altro album.