I We Are The In Crowd mantengono le promesse: dopo il sorprendente “Best Intentions“, che li ha fatti emergere all’improvviso nella scena pop punk internazionale, il gruppo capitanato dalla cantante Tay Jardine è tornato nei negozi con il nuovo album “Weird Kids“. Un secondo capitolo che sta riscuotendo un enorme successo soprattutto in Regno Unito, nazione nella quale il gruppo ha già conquistato le copertine di riviste come Kerrang! e Rocksound.
In occasione dell’uscita di “Weird Kids”, abbiamo fatto due veloci chiacchiere proprio con Tay Jardine, attualmente impegnata negli Stati Uniti in un lungo tour nordamericano.
Avete pubblicato “Weird Kids” solo un paio di settimane fa. Siete soddisfatti del risultato ottenuto? e come sono andate le registrazioni?
Siamo soddisfatti del successo ottenuto dal nostro ultimo disco.. abbiamo ottenuto dei risultati che sono andati ben oltre le nostre aspettative. Alcune idee per i brani sono state scritte durante il tour di supporto a “Best Intentions”, durato quasi due anni, ma il grosso del lavoro è stato fatto durante la scorsa estate, come le registrazioni che ci hanno tenuti impegnati per tutto il mese di agosto. E’ stato un periodo duro, nel quale più volte abbiamo lavorato anche per 18 ore al giorno. Ma eravamo determinati e motivati che ci dimenticavamo di prendere una pausa e.. ci siamo trovati con il disco finito! Certo, non abbiamo solamente composto e registrato: abbiamo giocato a ping pong e siamo andati in piscina per rinfrescarci le idee. E’ stato un periodo ricco di divertimento.
Siete diventati un nome grosso nel giro di poco tempo. Credi di essere in grado di poter pagare le bollette con la musica per ancora tanto tempo?
Ci credo! Ma è una cosa della quale non si saprà ancora niente. Personalmente ho un solo desiderio: quello di riuscire a suonare finché sarò felice di farlo. E, devo essere sincera, spero che questa esperienza duri ancora a lungo.
In passato siete stati ospitati al Parlamento Federale. Come è nata questa esperienza?
Sì, ci invitarono all’interno di un contenitore chiamato Rock The House, nel quale si punta ad incoraggiare i giovani ad entrare nel mondo della musica. Anche se all’apparenza potrebbe sembrarlo, non è stata un’esperienza politica. E non credo, almeno nell’immediato, che nessuno del gruppo possa entrare a far parte di questo mondo.
Il vostro nuovo tour inizierà tra poco, come mai lo avete chiamato Reunion Tour 2014? E quando tornerete in Europa?
Il nome è solamente uno scherzo, ma vista la tua reazione, molto simile a quella di altre persone, credo che siano ben pochi a capire il nostro senso dell’umorismo! A parte gli scherzi, il nome non significa che ci siamo sciolti e poi riformati: vogliamo semplicemente dire che non bisogna sempre prendere tutto troppo seriamente, bisogna anche divertirci. Una parte di concerti in Europa la faremo già a maggio, avendo già delle date confermate in Regno Unito. Nei nostri piani abbiamo l’intenzione di girare il mondo durante tutto il 2014. Speriamo anche di tornare dalle vostre parti: l’ultima volta che siamo passati per l’Europa abbiamo trascorso dei bellissimi momenti.