A dieci anni di uscita dell’omonimo debutto, i Franz Ferdinand tornano sui palchi italiani per promuovere l’ultimo lavoro “Right Thoughts, Right Words, Right Action” uscito nel 2013 e per confermare il fatto di essere uno dei progetti più luminosi usciti dal Regno Unito negli ultimi dieci anni. Sì, perché di band come i Franz Ferdinand in giro ce ne sono davvero poche: Arctic Monkeys e basta, grosso modo.
Alex Kapranos e soci, il cui show è stato aperto dai The Cribs, sono un gruppo umile e cazzuto, perché si vede che vogliono far divertire il pubblico (numeroso, ma qualche persona in più era lecito aspettarsela) e che soprattutto per loro andare in tour significa far festa lontani da Glasgow per più settimane. Semplici come pochi, al punto di ringraziare i presenti una volta sì e l’altra pure, il quartetto dimostra anche di saper suonare e lo si capisce in un particolare episodio, quando durante “Love Ilumination” il gruppo fa una palese stecca, ma decide di non fermarsi e rientrare senza dubbio alcuno facendo suonare come cool quella piccola sbavatura.
Anche se il grosso del contatto con il pubblico è delegato al frontman e al chitarrista Nick McCarthy, il vero motore del gruppo è un altro: il bassista Bob Hardy sul palco si comporterà come un cartonato, ma l’intesa con il batterista Paul Thomson è così forte che sarebbe difficile immaginare i Franz Ferdinand con una diversa sezione ritmica.
Poche le sorprese in una setlist rodata e proposta grosso modo anche nelle altre date della tournée italiana. Ma una vale tutte le altre, ed è la scelta di suonare “Darts Of Pleasure”, il singolo che li ha lanciati nel 2003, in apertura di encore. La ciliegina di un gran concerto, che ha confermato i Franz Ferdinand come uno dei nomi più in forma della Terra D’Albione.