Avete presente un leone in gabbia? Ecco, così si potrebbe descrivere il Francesco Renga del 2014, lanciatissimo da diversi anni in una carriera solista e in un ultimo tour dal grande successo. Così clamoroso da organizzare il 30 novembre una replica al Gran Teatro Geox di Padova, anch’essa sold out e questa volta in solitaria (niente Irene Fornaciari come supporto), a distanza di poco più di un mese dal tutto esaurito dello scorso 25 ottobre.
Forte di un repertorio solista ormai radicato (ben sei dischi in quindici anni), la lunga scaletta suonata nel concerto veneto non lascia alcun spazio al passato ingombrante del cantante udinese, quei Timoria che negli anni Novanta lo lanciarono come uno dei cantanti più dotati della nuova generazione. Certo, pretendere una “2020” o una “Senza Vento” in setlist sarebbe una scelta azzardata, ma una “Sangue Impazzito” non avrebbe sfigurato nel suo repertorio attuale.
La voce però resiste: ad oggi Francesco Renga è la più grande voce maschile italiana vivente. Anche se alcune canzoni possono far storcere il naso a molti ex fan della band bresciana (ma, come contraltare, fanno esaltare almeno 4000 anime a serata), sentire i vibrati, gli acuti e i viaggi tra tonalità alte e basse del 46enne Francesco Renga è sempre un piacere per un appassionato di musica. Basti pensare ad esempio alla canzone “Meravigliosa (La Luna)”, uno dei brani pop italiani più riusciti degli ultimi anni.
Si può dire quel che si vuole di Francesco Renga: che si sia venduto o, più semplicemente, si sia adattato ad un mercato mediocre come quello italiano per poter vivere di musica. Il concerto al Gran Teatro Geox ci consegna comunque un talento stellare che, stabile alle vette della musica nazionale da più di vent’anni, migliora sempre più con il passare degli anni.
Fotografie a cura di Nicola Lucchetta.