Niente: Pixie Lott non azzecca un album neanche questa volta. Dopo la delusione di “Young Foolish Happy“, incapace di replicare il successo del debutto “Turn It Up” (lanciato dalla riuscita “Mama Do”, tuttora suo capolavoro), con il terzo capitolo omonimo la bionda popstar pubblica un lavoro mediocre che, pur cavalcando il revival della Motown esploso negli ultimi anni, non lascia per nulla il segno.
Grandissima voce e sex appeal, ma se le uniche emozioni arrivano da una cover (quella “Nasty” che è un copiaincolla della versione di Christina Aguilera e Ceelo Green) che ha floppato commercialmente, si capisce che il succo al di fuori dell’immagine è ben poco. 23 anni ma si può già parlare di artista sul viale del tramonto: troppo il divario con due concorrenti come Jessie J ed Ellie Goulding.