“Come on fellas, we gotta pay respect“: in realtà, la recensione di “Freedom Tower: No Wave Dance Party 2015”, ultimo capitolo discografico dei Jon Spencer Blues Explosion, è incluso nei primissimi secondi di “Funeral”, traccia che apre il dodicesimo capitolo di una delle più grezze e rudi band di New York City.
“Freedom Tower: No Wave Dance Party 2015″ è l'”Empire State Of Mind” di Jon Spencer, il suo personale tributo a quella Grande Mela che lo ha accolto trent’anni fa, dai tempi della fondazione dei Pussy Galore. E lo fa alla sua maniera, senza il glossy tipico di una rivista di moda (che fece la fortuna di Jay Z e Alicia Keys) ma alzando il volume e riversando nelle orecchie dell’ascoltatore il suo mix tra hard rock e blues, con la contaminazione del funk più grezzo e con una spruzzatina di hip hop vecchia scuola, che si può cogliere in alcune linee vocali e strutture ritmiche.
Tredici schegge della durata media inferiore ai tre minuti (solo due brani supereranno i 3 minuti e mezzo di lunghezza) che sono in realtà un viaggio in cinquant’anni di musica newyorkese visti dall’occhio funk-punk di uno dei gruppi figlio della Grande Mela, e ottimamente tributati nel video di “Do The Get Down”.