Continua l’operazione nostalgia dei Litfiba, che stanno portando in questi mesi in giro per l’Italia un tour celebrativo della Tetralogia Degli Elementi, i quattro album pubblicati dal gruppo toscano tra il 1990 e il 1997 che hanno permesso loro di raggiungere le vette della musica nazionale, portandoli al punto di vendere ben un milione di copie nel 1999 con il controverso “Infinito”.
Pur con una lineup che presenta i soli Ghigo e Piero come membri storici (troveremo a completare la formazione Luca Martelli alla batteria, Federico Sagona alle tastiere e il nuovo ingresso Franco Li Causi al basso, direttamente dalla band solista di Pelù), lo show proposto dai Litfiba è una delle cose più belle del rock tricolore alle quali si sia potuto assistere negli ultimi anni, e con una qualità in linea con quella del precedente tour della Trilogia.
Essendo un tour fatto per ricordare il periodo del loro successo commerciale, il numeroso pubblico accorso a Majano è variegato, presentando rocker d’annata (compresi alcuni bomber che pensano che la bandana in testa faccia ancora ruock nel 2015) e metallari che di sicuro avranno apprezzato i numeri alla batteria di Martelli, ma passando anche per intere famiglie e persone “normali” presenti a Majano anche solo per ricordare una bella parentesi di vita. E anche se per i due membri storici del gruppo gli anni dal punto di vista estetico si fanno sentire, presentando qualche ruga e diversi capelli bianchi, dal punto di vista della grinta, della vitalità e del carisma Ghigo Renzulli e Piero Pelù hanno ancora da insegnare molto ai ventenni: il chitarrista ribadisce il fatto di aver azzeccato nella sua carriera più riff memorabili di tanti navigati guitar hero, mentre il frontman non resta fermo per un secondo, dialoga con il pubblico tra politica e i saluti “ai tifosi della Viola in Friuli” e rispolvera quella carta so Eighties del far alzare la maglietta alle ragazze del pubblico (e c’è riuscito, eroe).
La scaletta segue quella politica già intrapresa nelle altre date estive: una struttura fissa nella quale trovano spazio hit come “Dimmi Il Nome”, “El Diablo”, “Fata Morgana”, “Ritmo #2” e “Gioconda” alle quali si affiancano brani più ricercati proposti nel corso della serata e nel secondo e conclusivo encore. A Majano verranno proposte “Bambino”, nella versione riarrangiata rispetto a quella presente sull’album “3”, “Proibito” e le conclusive “Soldi” e “Lacio Drom”, con l’ultima allungata tra improvvisazioni e presentazioni dei vari musicisti.
Si possono muovere alcune critiche al concerto dei Litfiba a Majano, come la mancanza di un capolavoro e inno generazionale del calibro di “Prima Guardia” o la scelta di proporre “Lo Spettacolo” in una posizione non usuale, ma parafrasando una delle persone più odiate da Piero Pelù sarebbe cosa da gufi e rosiconi: i Litfiba sono ancora una grandissima band. E fa pensare a cosa sarebbero potuti diventare se nel 1999 Pelù e Ghigo non avessero litigato. Molto probabilmente, oggi riempirebbero gli stadi senza tanti problemi.
Setlist Litfiba: Resisti, Dimmi il nome, Africa, Dinosauro, Sotto il vulcano, Lo spettacolo, Bambino, El diablo, Proibito, Linea d’ombra, La musica fa, Tammuria, Sparami, Ora d’aria, Siamo umani, Fata Morgana, Ragazzo, Spirito, Regina di Cuori, Gioconda, Ritmo #2, Soldi, Lacio drom