Peter Hook And The Light, le foto e il report del concerto di Azzano Decimo (PN) dell’1 agosto 2015

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Sono felice di avervi portato un po’ di Manchester“: Peter Hook, in Italia per la seconda tappa estiva con i The Light dopo il concerto di Roma della scorsa settimana, non si riferiva solamente alla scaletta basata sul repertorio di Joy Division e New Order, ma anche alla pioggia che è scesa copiosa per quasi tutta l’esibizione dell’artista britannico. Un maltempo che ha caratterizzato la terza e ultima serata della Fiera della Musica di Azzano Decimo ma che, per fortuna, non ha portato ad alcun ritardo nell’esibizione dell’headliner.

Il concerto portato in Friuli da Peter Hook non segue il format dell’omaggio ad un singolo album, come fatto nei precedenti tour, ma quello di proporre una scaletta composta dai più famosi brani delle due band che lo hanno visto tra i protagonisti della scena inglese negli anni Ottanta, Novanta e il primo decennio del Terzo Millennio. Chi si aspettava un mix di brani si è invece trovato davanti un live diviso idealmente in due atti: il primo, più breve, è stato dedicato alla parentesi New Order, con il risultato che bombe del calibro di “Love Vigilantes”, “Bizarre Love Triangle”, “True Faith” e “Blue Monday” sono state suonate nella prima mezz’ora di concerto. Il resto del concerto, la cui durata totale è stata vicina all’ora e mezza, è stata un vero e proprio tributo ad uno dei gruppi più importanti del periodo del post-punk, capace di influenzare con pochi dischi moltissime band ancora oggi.

E sentire dal vivo tracce come “No Love Lost”, “Isolation”, “She’s Lost Control”, “Shadowplay” e il trittico conclusivo “Ceremony”, “Transmission” e “Love Will Tear Us Apart”, suonate da chi le ha scritte e arrangiate, rientra tra le cose da fare prima di morire. Anche perché il bello di Peter Hook And The Light è che la band e l’artista principe sono in grandissima forma: il bassista, qui anche nel ruolo di cantante, riesce a dare una personale interpretazione ai brani cantati da Bernard Sumner e Ian Curtis, dando loro un tono più aggressivo e punk riuscendo a non scadere nel ruolo della caricatura.

Nessun problema tecnico, ottime luci ed esibizione maiuscola di Peter Hook e della sua backing band: pur comportandosi in maniera più che buona, il gruppo ad oggi resta comunque una prestigiosa cover band di materiale altrui. Visto l’ottimo show messo in ballo dal bassista inglese e i suoi nuovi compagni di viaggio, l’attesa per la pubblicazione del primo studio album, per il quale ad oggi il gruppo non avrebbe ancora iniziato a lavorare, è altissima: potrebbe essere una grande sorpresa.

Setlist Peter Hook and The Light: Love vigilantes, Age of consent, Bizarre love triangle, True faith, Temptation, Blue Monday, No love lost, Isolation, Digital, Disorder, Twenty four hours, Interzone, Dead souls, Heart and soul, New dawn fades, She’s lost control, Shadowplay, Ceremony, Transmission, Love will tear us apart

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