Posso partire con la famosa bomba di adamantio (o vibranio, come preferite) per raccontare brevemente l’ultima giornata di Home Festival? Che dal punto di vista artistico è stata di gran lunga la peggiore dell’edizione 2015. Niente di scandaloso, è una cosa che si poteva già intuire prima dell’inizio del festival: limitandoci ai soli headliner, il richiamo di Negrita e Fedez non può competere neanche lontanamente con quello di Franz Ferdinand, Interpol, Subsonica e Paul Kalkbrenner. L’approccio per la domenica era fin dall’inizio quello di una giornata dedicata alle famiglie, con le porte aperte già dalle 16 e la Moohrun Rainbow Edition, corsa podistica che si è tenuta in un percorso dislocato all’interno dell’area concerti..
..no dai lo dico subito, c’è stata una grandissima figata e si chiama Holi Il Festival Dei Colori, che dopo aver ottenuto consensi clamorosi a Padova, Vicenza ed Asolo raduna un migliaio di persone dall’ampio spettro di età (si vedevano i ragazzini di dieci anni ma anche i loro genitori) buttarsi addosso bustine di colori ballando per quasi quattro ore, creando suggestivi scenari visivi soprattutto allo scoccare di ogni mezz’ora (momento del lancio collettivo dei colori), e gente imbrattata fin dal primo minuto. Con la direzione artistica di Catch A Fire, che ha importato il format di antica origine induista nel nostro Paese, due ospiti d’eccezione: gli Ackeejuice Rockers, dj veneti che hanno lavorato con Jovanotti e Kanye West, e la sorpresa Nitro, restato a Treviso dopo il concerto di sabato e protagonista di un minishow che è stato accolto positivamente, soprattutto dai giovani fan. Un format destinato a diventare un appuntamento fisso per l’estate da qui ai prossimi anni, nella speranza che il fenomeno non venga inflazionato e “bruciato”.
Il vincitore della serata di domenica è Ruggero Dei Timidi e le sue canzoni di musica leggera che trattano tematiche fin troppo attuali (è leggenda la traccia d’esordio “Timidamente Io” dedicata allo squirting). Reduce dall’esperienza del reality Tú sí que vales, l’ex comico di Colorado riesce a radunare un botto di gente sul Jack Daniel’s Stage, che canta non a sorpresa (grazie alla viralità dei suoi video sul web) ogni singolo pezzo del suo repertorio. Regna la nostalgia invece sull’Isko Stage, con i Punkreas che sbarcano a Treviso con quel Paranoia Domestica Tour che sta toccando tutta Italia da diversi mesi e con i Modena City Ramblers che hanno avuto il compito di chiudere la rassegna.
Gli headliner hanno invece deluso, e personalmente mi aspettavo molto di più dai Negrita, visti diverse volte in passato e sempre autori di uno show maiuscolo. Pur con un Pau in forma stratosferica (unica certezza della serata), lo show dei toscani stenta a partire, complice una scaletta che decollerà solo a metà serata con “Radio Conga” (“In Ogni Atomo” con il nuovo arrangiamento non si può digerire) e che, sbagliando, piazza due bombe come “Cambio” e “Mama Maè” a fine concerto. Dettaglio giusto per fare due risate: Cesare Petricich, chitarrista del gruppo, pare aver terminato la sua metamorfosi in Joe Perry degli Aerosmith. Eroe.
Fedez invece porta a Treviso la continuazione del Pophoolista Tour di inizio anno, leg estiva chiusa in Veneto in attesa del suo ritorno a X Factor nel ruolo di giudice. Tolte le prime file presidiate dai fan più agguerriti, l’impressione è che il resto del pubblico fosse là per puro caso, o nella migliore delle ipotesi per ascoltare i singoli che hanno catapultato l’artista milanese nelle vette delle classifiche nazionali. Lo show che Federico sta portando in giro per l’Italia è un qualcosa di troppo ambizioso per il target medio del suo pubblico che, anzi, per una buona fetta si rispecchia nel suo inno “Generazione Boh”: se non dovesse consolidare la sua fanbase ottenuta negli ultimi anni, grazie ad alcune scelte azzeccate e alla presenza televisiva di X Factor, il rischio che possa fare la fine di un gruppo come i Finley da qui a pochi anni è tangibile.
Home Festival 2015 si chiude con dei risultati da paura: 80000 presenze, che fanno superare il difficile test del biglietto a pagamento, e la soddisfazione del fondatore Amedeo Lombardi, che ha ringraziato con una lettera aperta diffusa in mattinata i numerosi collaboratori che hanno reso possibile l’evento, annunciando le date dell’edizione 2016, che si terrà da giovedì 1 a domenica 4 settembre. Un festival che, come riportato nel seguente passaggio che sembrerebbe smentire voci che circolano da diversi anni, resterà a Treviso:
In Italia, ormai, ci conoscono: permetteteci di dirlo, perché il modello di festival diffuso e il concetto di intrattenimento totale di Home Festival non ha eguali. Anzi. Alzeremo di nuovo l’asticella, porteremo a Treviso artisti di livello mondiale e con loro flussi di turismo internazionali. Questa la sfida del futuro. La settima edizione di Home Festival è già pronta a decollare, indietro non si torna e se ci troveremo a fare scelte dolorose ed estreme, verranno prese ma con il solo obiettivo di non far finire questa meravigliosa visione, che è reale.