Intervista Laurex Pallas, dieci domande alla band di “La Prestigiosa Milano-Montreux”

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Esce oggi in vinile e in digital download il nuovo album dei Laurex Pallas “La Prestigiosa Milano-Montreux”, terzo e ultimo capitolo de La Trilogia Della Fatica, iniziata nel 2007 con il primo “La Classicissima Coppi-Mèrcuri” e proseguita quattro anni dopo con “L’Ultima Liegi-Bastogne-Wembley”.

In occasione dell’uscita del disco, e dello showcase acustico che la band ha in programma in Santeria a Milano il prossimo 29 settembre, abbiamo chiesto a Carlo Pinzi di rispondere alle nostre dieci domande.

I tuoi tre dischi preferiti di sempre

When di Vincent Gallo
Plastic Ono Band di John Lennon
Hot Space dei Queen

I tuoi tre artisti / gruppi preferiti di sempre
Esclusi i tre citati sopra direi Nick Drake, David Bowie e più recentemente Bon Iver. Ma potrei dimenticare qualcuno, non me ne vogliano…

Il primo concerto al quale hai assistito

Credo sia stato un concerto di Ligabue durante il suo primo tour, mi pare fosse il 1991… o forse sono stati i Pooh che una volta sono arrivati al mio paese con tutto il carrozzone… suonavano sopra un TIR. Incredibile!

Il migliore concerto al quale hai assistito

Beh, difficile dirlo… ricordo la perfezione del live di Saint Vincent e David Byrne al Vittoriale, I Fleet Foxies a Milano e Regina Spector, qualche anno fa…
Forse però il migliore è stato un piccolo concertino che tenne Hugo Race in una villa vicino al Lago di Garda, massimo cinquanta persone. E improvvisamente, sale sul palco anche Bobby Solo. Se ci pensi, non ci puoi credere.

Il miglior concerto che hai suonato

Qui ho le prove! Il live all’Auditorium Stratos di Radio Popolare che abbiamo eseguito alla presentazione del nostro precedente album.

Il peggiore concerto da te suonato

Mmm… a Bergamo una volta abbiamo suonato in un locale davanti solamente al fonico e… rullo di tamburi… all’ispettore Siae. A metà del primo pezzo ho realizzato la cosa e ho cominciato a ridere senza più smettere. Abbiamo dovuto interromperci fino alla fine della “crisi”. Una scena paradossale sotto ogni punto di vista.

Il più importante momento della tua carriera di musicista

Diciamo che quando Sara Mazo ha inciso il nostro brano “So quel che so” ho pensato che fosse un momento speciale. Siamo sempre stati fan di Sara e per noi è stata una bella soddisfazione.

Il punto più basso della tua carriera

Poco tempo fa, appena terminato un concerto un po’ bucolico e alcolico mi sono appartato vicino ad un fosso per fare la pipì e sono caduto in acqua. Se non è un momento basso questo…

L’artista con il quale vorresti collaborare
Volendo essere azzardati mi piacerebbe fare qualcosa con un cantautore canadese che si chiama Jasse Marchant. In Italia coinvolgeremmo volentieri in qualche bizzarria sia Gino Paoli che Cochi e Renato.

L’artista emergente sul quale scommetteresti
A dir la verità non sono un gran scommettitore in generale… ultimamente ho scoperto un’artista che si chiama Torres. Magari è emergente, magari è una stella mondiale. Per me è emergente perché è emersa improvvisamente da una playlist…

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