A venticinque anni di distanza dal leggendario live del 1990 a Berlino, arriva nei cinema di tutto il mondo “Roger Waters The Wall”, il film che racchiude in quasi tre ore un omaggio alla tournée intrapresa dal musicista inglese in tutto il mondo tra il 2010 e il 2013.
Chi si aspettava una semplice riproposizione di un concerto si è trovato invece davanti un viaggio che si muove su diverse direzioni: oltre al concerto in sé, “Roger Waters The Wall” è un forte messaggio dell’artista contro la guerra. E non è un semplice caso che Roger Waters sia da sempre un convinto pacifista: nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, infatti, morirono rispettivamente il nonno e il padre, con il secondo deceduto in Italia quando il futuro leader dei Pink Floyd era nato solamente pochi mesi prima. Alle immagini dei concerti si alternano estratti di questo viaggio spirituale e fisico, in bilico tra road movie e opera introspettiva (con, in alcuni momenti, un tocco alla Lynch), del musicista a bordo di una Aston Martin verso i luoghi delle due Guerre, tra Francia e Italia.
“Una guerra stupida nella quale i soldati ricevavano ordini da perfetti idioti“: con questa frase Waters riassume la Grande Guerra al suo interlocutore poco dopo aver visitato la tomba del nonno, che non ebbe mai occasione di conoscere. Molto più toccante, invece, il viaggio verso Anzio, la località del litorale laziale nella quale Eric Fletcher Waters morì nel 1944. Non verranno proposte immagini di repertorio delle celebrazioni ufficiali alle quali partecipò nel febbraio del 2014, ma la decisione di rendere pubblico un momento così importante della sua vita (a quanto pare, l’arrivo ad Anzio nello scorso anno sarebbe stato il primo della sua vita) rende il tutto un momento di facile commozione anche per lo spettatore.
Lo show diventa a questo punto il collante attorno al quale gira questa storia autobiografica di Roger Waters, un po’ a conferma che lo stesso “The Wall” è in parte ispirato alla stessa vita del musicista. Le registrazioni sono state riprese da più concerti (con delle stupende panoramiche degli show di Buenos Aires e in Quebec fatte con droni) e racchiudono i migliori momenti del tour portato anche in Italia tra il 2012 e il 2013 al Forum di Assago, allo Stadio Euganeo di Padova e all’Olimpico di Roma. La teatralità e la spettacolarità dell’evento emerge anche grazie ad un lavoro praticamente ineccepibile, con un montaggio in 4K e l’audio mixato in Dolby Atmos che porta con ottimi risultati al cinema la potenza del live e mostra la band e l’imponente scenografia da diversi punti di vista. Le uniche note negative, se si possono definire tali, sono dei leggeri ritocchi audio fatti in studio e le riprese del pubblico, che in alcuni casi sfigurano di fronte all’altissima qualità del prodotto.
“Roger Waters The Wall” presenta anche due ospiti di spicco. Ad introdurre lo show è l’attore Liam Neeson, fan del gruppo sin dalle origini che racconta la sua personale relazione con l’opera collegandosi ad un concerto dei Pink Floyd del 1980 ad Earls Court al quale assistì. “Fu una vera seduta psichiatrica: alla fine mi trovai in lacrime perché mi riconoscevo in quella storia“: Neeson, attore emigrato da un’Irlanda Del Nord martoriata dagli attentati, visse in prima persona trentacinque anni fa i suoi “muri personali” e, proprio grazie a questo show, sarebbe riuscito a superare le difficoltà interiori dei primi mesi di vita a Londra. Ben più importante è la presenza di Nick Mason, storico batterista dei Pink Floyd che sarà protagonista, insieme a Waters, di un’intensa chiacchierata sulla storia del gruppo nella quale alcune domande di fan da tutto il mondo vengono utilizzate come punto di partenza. Una lunga parentesi che allunga la durata dell’opera a quasi tre ore ma che, in tutta sincerità, vi consigliamo di non perdere per nulla al mondo.
“Roger Waters The Wall” sarà nelle sale cinematografiche, distribuito da Nexo Digital, fino a giovedì 1 ottobre.