E’ uscito “Minimi Sistemi”, il secondo lavoro della band romana Humour Nero. L’EP, che include cinque brani e una bonus track, è stato pubblicato anche grazie al crowdfunding: i raiser, reclutati grazie al portale specializzato MusicRaiser in una campagna iniziata alla fine del 2014, hanno permesso al gruppo di riuscire a finanziare con questi fondi buona parte delle spese di produzione.
Influenzato dalla musica tricolore di Baustelle e Verdena, ma anche dal rock anni Novanta di Radiohead e Smashing Pumpkins, il gruppo ha creato un racconto che attinge dal quotidiano, pescando dai fumetti e citando Galileo Galilei. In occasione del ritorno discografico, abbiamo posto al gruppo le nostre dieci domande.
1) I vostri tre album preferiti di sempre?
Noi 5 abbiamo gusti eterogenei a volte anche distanti, ma ci piace pensare che questo background “misto” sia un valore aggiunto nella
composizione e nell’arrangiamento dei nostri pezzi. Questa premessa è doverosa per spiegare la difficoltà di tirare fuori 3 album soli che
esprimano i nostri gusti; possiamo però provare a dare 3 riferimenti calzanti per la nostra produzione: “Wow” dei Verdena, “Amen” dei
Baustelle e “Del nostro tempo rubato” dei Perturbazione.
2) I vostri tre gruppi o artisti preferiti di sempre?
Per lo stesso discorso di sopra, diciamo: Baustelle, Arcade Fire, Smashing Pumpkins.
3) Il primo concerto al quale avete assistito?
Il nostro primo live come Humour Nero risale a luglio 2010 all’Artenoize (locale di Centocelle a Roma). Eravamo solo in 3, Emi
(chitarra e voce), Ale (basso, chitarra e cori) e Andie (chitarre) e i testi erano ancora in inglese. Fortunatamente abbiamo cominciato a
scrivere in italiano e sono arrivate le ragazze, Sara e Cri, che sono anche due musiciste eccezionali. Ciliegina sulla torta, si è infine
aggiunto il Damionte, il nostro fonico nonché grande spogliarellista.
4) Il miglior concerto al quale avete assistito?
Emi: David Guilmour a Firenze nel 2006, Andie: Radiohead a Firenze nel 2003, Cri: Tori Amos a Torino nel 2009, Sara Dave Matthews Band a Firenze nel 2016, Ale: Vinicio Caposela al Pincio nel 2006.
5) Il vostro miglior concerto?
Probabilmente il concerto allo Shelter, ad aprile, è stato quello in cui abbiamo suonato meglio lasciandoci andare, forti del supporto
dei nostri fan eccezionali per calore e dedizione, e della partecipazione di “Miss Osé” e “Astro Mario”, presenze mitologiche che animano i nostri concerti.
6) Il vostro peggior concerto?
Il peggiore è stato un live al Radio wonz live club, due anni e mezzo fa, probabilmente eravamo ancora… Incompleti.
7) Il momento più importante della vostra carriera di musicisti?
Ovviamente la realizzazione di “Minimi Sistemi” è il momento più significativo del nostro percorso artistico: la collaborazione con Francesco Catitti in produzione, il lavoro sui suoni, sui testi, in ogni suo aspetto la lavorazione di questo ep per noi rappresenta un
punto di arrivo e di ripartenza, siamo molto più consapevoli di quello che ci piace e di come vogliamo perseguirlo.
8) Il peggiore momento della vostra carriera di musicisti?
Il peggiore momento è stato probabilmente anche quello decisivo: tra quando prendemmo la decisone di avviare la campagna di crowdfunding per realizzare “Minimi Sistemi”, e il raggiungimento dell’obiettivo, ci siamo scornati e abbiamo tirato fuori dubbi, perplessità, motivi di insoddisfazione e delusione. Abbiamo affrontato tensioni e… guardandoci negli occhi, alla fine abbiamo trovato insieme soluzioni e compromessi. Insomma è stato faticoso, ma fondamentale.
9) L’artista con il quale vorreste collaborare?
Sarebbe emozionante collaborare con il maestro Battiato.
10) L’artista emergente sul quale scommettereste?
A parte noi? Senz’altro Simone Gabrielli, fumettista e cantautore fingerstyler romano e il nostro primo fan Marco Pedriale che, con le sue ciambelle, non affonda, dunque emerge.