M.I.A. – A.I.M.

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Se solo si fosse “venduta” un pochino nel corso dei suoi dieci anni di carriera, molto probabilmente M.I.A. a quest’ora potrebbe essersi ritagliata qualche soddisfazione nel panorama pop internazionale. Invece l’artista di origine tamil non è mai scesa a compromessi, mettendo al primo posto la famiglia e, piuttosto, ha preferito utilizzare la sua musica e la sua arte come megafono della situazione nella quale vivono i più deboli, pur con qualche contraddizione che può far storcere il naso a qualcuno (vedi il recente spot targato H&M).

“A.I.M.” è il quinto e ultimo capitolo di Maya Arulpragasam che, da qui in avanti, non si sa se pubblicherà altro materiale inedito. Lanciato dal riuscitissimo singolo “Borders”, che suona come un vero e proprio classico già al primo ascolto, con questo lavoro M.I.A. interpreta il pop, rilasciando un lavoro nel quale trovano spazio le sue mai rinnegate radici indiane (come ad esempio in “Get Off” e “Visa”). Non solo però. Nel cd è rintracciabile una chiara strizzata d’occhio al mercato nordamericano. Mercato che di fatto lei stessa ha contribuito a delineare, con alcune scelte avanguardistiche fatte agli esordi, poi letteralmente scippate da superstar come ad esempio Rihanna. Per fare due esempi eclatanti basts pensare ad un brano come “Finally”, dove l’influenza del ritorno di Diplo si respira molto forte, o “A.M.P. (All My People)”, scritta in collaborazione con Skrillex, che ricorda un certo approccio all’hip hop vicino a Missy Elliott.

Pur essendo il suo disco più pop, su “A.I.M.” trovano spazio anche alcuni episodi chillout, come quella “Foreign Friends” dove il flow di M.I.A. si mescola a delle linee vocali r’n’b di Dexta Daps, e parti dal ritmo più incalzante come “Talk”. Chi si aspettava invece di sferrare un attacco all’artista con “Freedun”, collaborazione con l’ex One Direction Zayn Malik, si troverà in mano un pugno di mosche: il pezzo è infatti tra i più riusciti del lotto.

Secondo quanto dichiarato da M.I.A., “A.I.M.” sarà il suo ultimo lavoro. Se la cosa fosse vera, questo album sarebbe un modo perfetto per lasciare le scene in grande stile. Vista la prolificità dell’artista, però, l’impressione è che questo sia in realtà la chiusura di una fase importante della sua carriera, quella che l’ha vista legata alla major Universal, per dare il via a una nuova fase magari indipendente dalle logiche commerciali…

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