A un anno dalla pubblicazione di “Robot Face” abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Caravan Palace, in vista del loro concerto a Bologna il 24 novembre 2016. Il gruppo francese si esibirà all’Estragon: i biglietti sono disponibili su TicketOne al prezzo di 23€.
L’electro swing non è un genere molto conosciuto, e possiamo considerare la vostra band come pionieristica. Quali sono le ragioni dietro alla scelta di incrociare musica “classica” e moderna?
È successo più o meno per caso. Stavamo suonando cover di gipsy jazz ascoltando molto trip hop e musica elettronica finché un giorno ci hanno chiesto di comporre la colonna sonora per un oscuro film porno anni ’20 che sarebbe stato ripubblicato. Alla fine il film non è mai uscito ma è così che abbiamo iniziato a mischiare i due generi. Ma non ci consideriamo pionieri di nulla. Ci sono stati tentativi simili prima di noi, come “Get a Move On” di Mr Scruff.
Con il vostro omonimo album di debutto avete raggiunto un posto nella top 20 del vostro Paese natale. È stato quello il momento in cui avete realizzato di aver fatto la scelta giusta?
Non c’è mai stata una strategia pianificata, e stavamo molto in tour all’epoca, quindi sapevamo già dal feedback del pubblico che la formula stava funzionando piuttosto bene. Immagino che il successo commerciale sia arrivato perché abbiamo in qualche modo riempito un vuoto. Conosci il detto: “La natura aborre il vuoto”!
“Robot Face” è il vostro ultimo album, pubblicato un anno fa. Come descrivereste quest’anno on the road per promuoverlo?
Piuttosto intenso, abbiamo scoperto nuovi territori e nuove audience, è molto entusiasmante essere in grado di viaggiare e incontrare nuove persone e culture grazie alla musica!
Dopo tre dischi, non avete sentito che la vostra musica necessitasse un rinnovamento? Avete mai pensato di inserirci nuove influenze?
Beh, speriamo che nel nostro ultimo disco si possa ascoltare un vasto range di influenze. Sicuramente alcuni nuovi mix con un po’ di rockabilly, un po’ di hip-hop, un pizzico di soul… Di sicuro c’è meno gipsy swing rispetto al nostro primo album. E cerchiamo di mischiare ogni influenza con beat e bassi al passo coi tempi, ovviamente!
I Caravan Palace sono una band molto conosciuta nel proprio Paese, ma che ancora pubblica i propri album via Wagram Music, un’etichetta indipendente. Qual è il ruolo di questa etichetta nel successo del gruppo, e avete ricevuto offerte da alcune etichette major?
In realtà la nostra etichetta è la “Cafe de la Danse”, in Francia, un’etichetta piccola ma dalla quale tutto è partito! I nostri album sono pubblicati attraverso varie altre etichette a seconda della zona, Wagram è una di quelle (per la Francia e per alcuni altri Paesi europei). Ma sì, ci piace stare sull’indie! Le major possono essere molto potenti ma si aspettano un successo immediato. Ci piace svilupparci in modo più organico con un team di partner dedicati.
Questa non è la vostra prima volta qui in Italia. Quale tipo di show proporrete a Bologna, il 24 novembre?
Sarà un misto di roba nuova e pezzi “classici” dei Caravan Palace che riarrangiamo un po’. Ci sarà da da ballare e anche un bel po’ di energia!
“Robot Face” ha un anno. Avete iniziato a lavorare al quarto album in studio?
Torneremo in studio subito dopo questo tour, ma può essere un processo lungo, quindi per favore restate con noi.