Bruno Mars – 24K Magic

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Chi si aspettava un Bruno Mars pronto a cavalcare l’onda del successo del suo secondo album “Unorthodox Jukebox” e il singolo “Uptown Funk”, scritto con l’aiuto del produttore-musicista Mark Ronson, con “24k Magic” si ritroverà con un pugno di mosche. Il cantante di Honolulu infatti sceglie di fare un viaggio nella Motown e nella R&B anni Ottanta, i suoi più grandi amori musicali che in questa terza fatica vengono omaggiati con un ottimo tributo.

Il singolo di lancio “24k Magic”, perfetto per dare il via alla nuova fatica, caratterizza anche una prima parte di album più movimentata e “dance”, nella quale spiccano i synth di “Chunky” che sembrano rimandare a “Off The Wall” di Michael Jackson e l’irruenza funk di “Perm” che invece ha un retrogusto di James Brown. Il resto del disco è l’apoteosi dell’R&B, in un viaggio lungo vent’anni dove oltre ai brani del già citato Jacko si fa un toccata e fuga anche nell’R&B anni Novanta, come in “That’s What I Like”. Tutta la seconda metà è invece infarcita di ballad, alcune più riuscite (la conclusiva “Too Good To Say Goodbye”) altre meno (“Straight Up And Down”), con l’unica eccezione in “Finesse”, più in linea con il primo atto del disco e con un riuscito flow hip hop piazzato nella parte finale.

La grossa differenza tra “24K Magic” e il resto della carriera di Bruno Mars è il concept che sta attorno ai vari brani: dal Bruno innamorato siamo infatti passati al Bruno arrogante e spaccone, svolta che emerge in tutta la sua potenza nella già citata “That’s What I Like”. Il talento vocale invece rimane intatto, e spicca soprattutto nella seconda metà del disco e nelle sue ballad.

“24K Magic” è un capitolo coraggioso nella carriera Bruno Mars: chi si aspettava un pilota automatico dopo il successo clamoroso dell’ultimo lustro, si trova invece davanti un disco non facile da digerire da subito, facilmente assimilabile solo da coloro che sono cresciuti a pane e Motown. Un album che necessita di multipli ascolti per apprezzare colui che rimane, a prescindere, uno dei migliori artisti pop usciti nel Terzo Millennio.

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