Minacelentano – Le Migliori

minacelentano-le-migliori-recensione

Ho affrontato con un timore reverenziale “Le Migliori”, la seconda collaborazione di grido tra Mina e Adriano Celentano. Perché? Semplice: la prima è l’interprete migliore uscita nella musica leggera nazionale e il secondo, pur essendo uno dei più grandi furbi di sempre dell’industria nazionale, si è costruito attorno un personaggio perfetto e, mettetevi il cuore in pace, ha contribuito alla nascita dell’hip hop.

Non basta una produzione pulita e perfetta, una strizzata d’occhio alla musica indie (l’intro di “Amami amami” è una citazione manco tanto velata di “Girls And Boys” dei Blur) e alla modernità (il beat hip hop di “Se Mi Ami Davvero” e la reinterpretazione di “Prisencolinensinainciusol” a firma Benny Benassi) per fare un lavoro capace di catturare l’attenzione dei più giovani. L’impressione è di essere di fronte alla scena dei Simpson nella quale il Signor Burns mette una tshirt e un berretto per apparire giovane. Una scelta per cercare di attirare un pubblico non loro e che si rivela un vero e proprio autogol: “Le Migliori” ha un sound che è tutto fuorché destinato ad un pubblico di sessantenni, l’unico che potrebbe essere interessato alla nuova pubblicazione del duo ma che, invece, si sentirà a casa solamente in episodi più classici come “Non Mi Ami” e “Quando La Smetterò”. E sono proprio questi episodi, alla lunga, a risultare tutto sommato gradevoli.

Di “Le Migliori” c’è solo da apprezzare una cosa: il tentativo di mettersi in gioco di due icone della musica tricolore. Se da un lato quest’uscita è comunque un avvenimento da segnalare e sottolineare, il disco non è nemmeno lontanamente paragonabile all’impatto che ebbe la loro collaborazione nell’oramai lontano 1998.

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *