Gli Iron Reagan sono una delle mie poche certezze musicali. E “Crossover Ministry” conferma il fatto che il gruppo di Richmond (Virginia) non tradisce le aspettative di chi li segue dagli esordi. Rivoluzioni nel suono? Non è cosa loro. Sperimentazioni? Lasciamole ad altri. Autotune? Che è?
“Crossover Ministry” è pura e semplice comfort zone per coloro che vogliono ascoltarsi un disco di thrashcore vecchia maniera senza fronzoli e con una produzione pulita e moderna come unico collegamento con l’era moderna. Gli Iron Reagan prendono alla lettera le lezioni di band come SOD, DRI e Nuclear Assault e non aggiungono a questa scuola nulla di personale. Quanto può suonare come un difetto per molti, nel loro caso, è un punto a favore perché di band che vantano una qualità vicina a quella di Tony Foresta, che vanta membri di Municipal Waste e Darkest Hour in lineup, in questo filone ce ne sono pochissime.
Diciotto canzoni per meno di mezz’ora di musica dove si passa dalle schegge impazzite come “No Sell”, “Power Of The Skull” e “Parents Of Tomorrow” (durata totale dei tre pezzi, circa un minuto) a pezzi più articolati che richiamano al lato più crossover degli Anthrax come il singolo “Dead With My Friends”. Il resto è tutto un alternarsi di gang vocals, assoli al fulmicotone, parti veloci e i mid-tempo cuciti ad hoc per i circle pit che si creeranno durante i loro live show.
Chi si aspetta delle svolte stilistiche dagli Iron Reagan è meglio che vada in cerca di altra musica. Non hai apprezzato i precedenti capitoli? Stai alla larga da questo “Crossover Ministry”. Li hai adorati? Qui trovi pane per i tuoi denti. Tanto semplice, tanto lineare.