Nel febbraio 1982 è uscito l’omonimo debutto dei Bad Brains, uno degli album considerati più importanti della prima ondata di hardcore punk statunitense. La band fece scalpore all’epoca per essere stata la prima band afro-americana ad emergere in un genere che, fino a quel momento, era terreno quasi esclusivo della popolazione bianca. Inoltre, gli altri due ingredienti che fecero emergere il nome del combo di Washington DC furono i loro concerti incendiari (ampiamente documentati anche su YouTube) e il notevole talento artistico che li portò già nel primo album a flirtare con il reggae, genere che poi sarebbe diventato il loro principale da lì a qualche anno.
“Bad Brains” fu un vero e proprio scossone anche in una scena musicale che, fino a quel momento, aveva visto emergere tanti dischi che sarebbero considerati seminali nel corso degli anni. Considerato da Adam Yauch dei Beastie Boys come “il disco hardcore punk più importante di sempre”, i brani di “Bad Brains” sono stati fondamentali per lo sviluppo del rock negli anni a venire. Considerati tra i precursori del crossover tra hardcore punk, funk e reggae, la loro musica è stata un’importante ispirazione per gruppi internazionali del calibro di Red Hot Chili Peppers, Fishbone e Living Colour.
In occasione di questo importante anniversario (e cogliendo l’occasione per augurare il meglio a HR, recentemente ricoverato per un’importante operazione chirurgica), festeggiamo con una playlist di hardcore punk old school, con alcune incursioni nel Regno Unito e nel protopunk. Con due regole: non cadere nella scelta di brani scontati e fermarsi al 1984, anno della riconferma di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti D’America, indicato da alcuni come un piccolo spartiacque tra la vecchia scuola e quella nuova scuola che, da lì a poco, avrebbe visto emergere la scena dell’hardcore di stampo newyorkese.