Jay Z ha scelto di togliere tutti i suoi studio album dalle piattaforme di music streaming, come ad esempio Spotify ed Apple Music. Il rapper ed imprenditore, proprietario anche di TIDAL (che da sempre punta sull’ascolto HiFi in streaming), ha scelto di negare i diritti di utilizzo da parte dei concorrenti dei dischi dei quali possiede i master, come ad esempio i tre album intitolati “The Blueprint”; dalla decisione non vengono quindi toccati alcuni best of e tutte le tracce nelle quali si è limitato a collaborare con altri artisti, come ad esempio in “Niggas In Paris”.
La conferma di ciò è stata diffusa via Twitter da Spotify, che si è limitata a giustificare la cosa come una richiesta dell’artista.
Hi there! We can confirm that some of Jay Z's catalogue has been removed at the request of the artist /LP
— SpotifyCares (@SpotifyCares) April 7, 2017
La scelta di Jay Z, giunta all’improvviso, può trovare parziale giustificazione nei risultati fallimentari ottenuti da TIDAL nei due anni che lo hanno visto alla gestione. Toccato anche dalla perdita nelle ultime settimane di alcune esclusive importanti (Prince), la società ha perso 28 milioni di dollari nel 2015 e a giugno 2016 presentava quattro milioni di abbonati: per rapportarlo ad altre realtà, Spotify ha superato i 50 milioni mentre Apple Music i 20. Nei numeri viene anche superato dalla francese Deezer, che a gennaio ha sfiorato quota 7 milioni.