Diciannove morti e almeno cinquanta feriti: questo il tragico bilancio dell’attentato avvenuto poche ore fa a Manchester, alla centralissima MEN Arena, pochi minuti dopo la fine del concerto di Ariana Grande. Dalla città del Nord dell’Inghilterra era partita la leg europea del tour (due date italiane a giugno, Milano e Roma) della popstar statunitense che a questo punto potrebbe essere messo in discussione: pur non avendo subito alcun infortunio, la cantante sarebbe in stato di shock e non pronta ad esibirsi, al punto che il concerto in programma a Londra giovedì potrebbe essere oggetto di slittamento o cancellazione.
L’attentato avvenuto ieri sera è il più grave avvenuto in Regno Unito dal 2005, anno nel quale a Londra vi fu un attacco alla London Underground che causò cinquantadue morti e centinaia di feriti. Le dinamiche fanno pensare sin da subito ad un atto di terrorismo: l’ordigno rudimentale, fatto esplodere nel foyer d’ingresso, era una bomba piena di chiodi, che hanno amplificato il danno dell’esplosione e lasciato nell’area, come rilevato da alcune fonti della polizia, una vera e propria carneficina. Numerose testimonianze hanno raccontato il panico tra il pubblico, composto principalmente da giovanissimi, subito dopo la fine dello show, momento nel quale l’esplosione è avvenuta.
Il primo ministro britannico Theresa May ha espresso la sua vicinanza alle vittime e ha affermato che, entro breve, verranno diffusi tutti i dettagli su quello che verrà trattato come un attentato terroristico; un esempio è la convocazione di Cobra, l’unità di crisi governativa, stamani alle 9 locali. La campagna elettorale per le elezioni politiche dell’8 giugno verrà sospesa: i Tories, i LibDem e il Partito Nazionale Scozzese hanno confermato ciò, con i Labour che annunceranno la loro posizione in giornata.