Ho sempre nutrito una grandissima stima per il David Guetta produttore e tante riserve sul David Guetta come performer live, motivo per cui sono partito con i piedi di piombo e con le aspettative molto basse per il suo concerto del 28 luglio 2017 a Padova, unica data italiana all’interno del Postepay Sound. In studio ha tirato fuori delle bombe clamorose, e l’ultimo album “Listen” è forse tra le cose migliori nella dance commerciale uscite negli ultimi anni. Inoltre, quando ha collaborato con nomi grossi del panorama mondiale (esempio: Black Eyed Peas) ha sempre dato quella marcia in più ai loro singoli. Dal vivo, però, i feedback sono stati più volte contrastanti, riducendolo ad artista che si limita a fare il compitino: le opinioni sui suoi show sono state spesso negative e più volte è girata la triste leggenda metropolitana che le sue esibizioni fossero in realtà delle playlist preparate ad hoc.
Ecco, il concerto di Padova è stato una bomba clamorosa, una cosa così grossa che il DJ francofono ha preso le perplessità di molti, le ha impacchettate e spedite sulla Luna con un viaggio di sola andata. I tre giorni di preparativi hanno portato ad un risultato finale di altissima qualità, soprattutto il comparto audio caratterizzato da volumi non eccessivamente alti ma dai suoni perfettamente bilanciati, soprattutto i bassi sempre ben corposi e presenti. Impressionante anche il lato visivo, caratterizzato da un impianto luci e laser di primo livello e da tre pannelli LED, uno centrale e due laterali, tramite i quali verranno trasmessi dei visual mescolati a riprese del pubblico e dello stesso Guetta.
David Guetta parla poco e preferisce lasciare spazio alla musica, limitandosi a criticare coloro che vogliono dividere il mondo introducendo la traccia “This One’s For You”. Nell’ora e mezza di show verranno proposte, oltre ai brani rivistitati di suoi colleghi (tra i tanti trovano spazio The Weeknd, i già citati Black Eyed Peas e Martin Garrix), molte tracce del suo repertorio come ad esempio “When Love Takes Over”, “Without You”, “Play Hard”, “Hey Mama” e “Lovers Of The Sun”. Spazio anche per alcune reinterpretazioni di classici del rock moderno con i remix di “Don’t Speak” dei No Doubt e l’accenno a “Seven Nation Army” dei White Stripes.
David Guetta ha vinto, non c’è niente da dire: l’affluenza di fan accorsa a Padova è stata molto numerosa, a dimostrazione che il nome del DJ transalpino, che ormai viaggia per i cinquant’anni, ha ancora un grandissimo appeal tra gli amanti della musica dance. Una serata che ha visto in apertura il giovane DJ neerdlandese Oliver Heldens, il quale ha avuto il compito di scaldare pubblico ed impianto con la sua musica: un DJ Set che non ha entusiasmato, escludendo alcuni sprazzi di classe come il remix di “Everybody (Backstreet’s Back)” dei Backstreet Boys e la sorpresa “Bonkers” di Dizzee Rascal, proposta nella versione su disco e che ha messo a dura prova i subwoofer dell’impianto audio.
Fotografie di Giuseppe Craca