Si è tenuta nella mattinata del 31 agosto la presentazione di Home Festival 2017, un “taglio del nastro” al quale sono accorse anche alcune importanti figure istituzionali che hanno testimoniato la portata raggiunta dal festival trevigiano, arrivato al traguardo dell’ottava edizione.
La conferenza è stata introdotta da un intervento del fondatore Amedeo Lombardi (leggi l’intervista), che ha puntualizzato il fatto che la rassegna è arrivata dove è arrivata grazie soprattutto al lavoro dei numerosi volontari e delle sinergie con l’indotto, come ad esempio le strutture ricettive. Un evento che sta crescendo e che sta raccogliendo anche interesse dall’estero: come nota di colore, è stata riportata la presenza nei quattro giorni di pubblico accorso dalle Hawaii.
La conferenza stampa si è tenuta a poche ore dal termine del Day 0, la giornata ad ingresso libero sponsorizzata da Aperol Spritz che ha visto un’affluenza di circa 20000 persone, numeri ben oltre le attese degli organizzatori. Una giornata dalla duplice funzione: prima di tutto, quella di permettere a chi non ha la possibilità di assistere alle altre serate di conoscere “la casa” e, soprattutto, fare da vero e proprio test per le ottimizzazioni organizzative da mettere in atto per le giornate successive. Prima di tutto sul lato sicurezza (definita molto simile a quella aeroportuale, con un doppio circuito di metal detector) e, soprattutto, dalla gestione dei token, per i quali sono state mosse alcune critiche per la gestione dei rimborsi nel corso della giornata di ieri.
Il primo intervento è di Gianni Garatti, dell’Ente di Promozione Turistica della Marca Trevigiana, che ha parlato da istituzione e da fan. Dal punto di vista istituzionale ha precisato l’importante afflusso di persone in città, dai giovani alle famiglie, che grazie alla musica permettono alla città di aprire un importante ritorno economico e di divulgazione del patrimonio culturale e turistico. Dal punto di vista del fan, Garatti ha puntualizzato il fatto che eventi come di questo tipo, alla fine degli anni Sessanta, potevano essere solo sognati o visti con invidia in alcune immagini televisive, citando l’esempio di Woodstock 1969.
A seguire l’intervento del Sindaco di Treviso Giovanni Manildo, che si è invece soffermato sull’importanza di questi eventi di aggregazione in un periodo dove la paura ha un ruolo nella vita delle persone. Scendendo nel tecnico, Manildo ha precisato la necessità di collaborazione tra i vari attori per organizzare eventi di questo calibro e che, a fronte di sacrifici circoscritti a qualche giornata per la viabilità e la vita del quartiere vicino all’Ex Dogana, l’indotto è importante.
A Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto, il compito di snocciolare infine alcuni numeri. Le persone attese si aggirano attorno alle 90000, ma il dato più importante è che un 65% del totale proviene dall’estero. Un festival che ha avuto il suo peso nella crescita del turismo veneto e trevigiano, con quello della Provincia veneta salito in un anno di una percentuale del 10%. L’importante ritorno economico è stato stimato dalla Regione Veneto in circa 45 milioni di euro: un euro investito nel festival, quindi, ha generato un valore pari a 15 euro di indotto nell’itero territorio. Una rassegna sulla quale la Regione Veneto crede e che, già dalla prossima edizione, la vedrà come attore primario per il lancio turistico della Regione, con la creazione di pacchetti ad hoc per il 2018 indirizzati anche ad un pubblico giovane. Perché, come specificato più volte nel corso della giornata, i giovani di oggi sono i turisti, con magari famiglie al seguito, di domani.
Il festival proseguirà oggi con i concerti di Duran Duran, Moderat e Bloody Beetroots.
Photo credit: Home Festival