LCD Soundsystem – American Dream

New York City è una città dalle mille anime e l'”American Dream” degli LCD Soundsystem è una delle tante. C’è l’irruenza del punk dei Ramones e dei Blondie, la rivalsa dell’hip hop di Grandmaster Flash e Public Enemy, la contaminazione di Talking Heads e Beastie Boys. La band di James Murphy, insieme a nomi come The Strokes e Interpol, descrive alla perfezione la Grande Mela del nuovo millennio: una città che pulsa vibrazioni ad ogni secondo, ma che ha scoperto l’insicurezza e le atmosfere cupe post 9/11.

“American Dream” è il grande ritorno che ti aspetti da chi ha lasciato la musica al top, con tre dischi di successo e un concerto sold out al Madison Square Garden nel 2011. Un lavoro che non può dimenticare quel periodo prima dello scioglimento del gruppo, anni nei quali Murphy è stato sul serio punto di una morte interiore (affermazione dichiarata in una recente intervista al britannico Guardian), in bilico tra un’integrità artistica e il dover diventare una macchina da hit radiofoniche; una crisi personale ironicamente ricordata con il titolo del loro ultimo documentario, “Shut Up And Play The Hits”.

Il disco ci presenta un collettivo che riprende il discorso interrotto quasi dieci anni fa e lo amplifica con le esperienze acquisite nella prima metà degli anni Dieci: la ricerca di una nuova vita familiare sull’ambito privato e, dal punto di vista artistico, l’aver contribuito alla creazione del fenomeno Arcade Fire e la collaborazione con David Bowie per un remix. Il risultato è un lavoro che, a suo modo, interiorizza la lezione del Duca Bianco e della band di David Byrne, portandola dritta nel Terzo Millennio. “Oh Baby” è un lento dal retrogusto moroderiano, con il synth incalzante a dominare la scena. Sintetizzatori che avranno un impiego preponderante in buona parte del lavoro, come in quella “Tonite” dove anche il vocoder ricopre un ruolo di primaria importanza. Le parti meno ottimiste vengono invece presentate con le atmosfere di “I Used To”, “How Do You Sleep” e la lunga conclusiva “Black Screen”. La matrice ballabile invece emerge in tracce come “Emotional Haircut” o “Other Voices”, dove basso e batteria dettano letteralmente il tempo.

“Call The Police” è invece il brano che riassume un concetto essenziale per la comprensione del ritorno degli LCD Soundsystem: il loro “American Dream” è l’esatto opposto del sogno a stelle e strisce pieno di ottimismo del vicino di casa Bruce Springsteen. La band di James Murphy è rinata, ha dato alla luce un (nuovo) capolavoro e, pur davanti a tanta amarezza, comincia ad intravedere la famosa luce in fondo al tunnel.