Ammetto, sono partito da casa per il concerto di Cosmo con l’hype alle stelle per un semplice motivo: in una recente intervista a Radio Deejay, l’artista di Ivrea aveva affermato che il suo minitour europeo aveva riscosso un buon successo anche tra il pubblico local. Ed effettivamente il tour “Cosmotronic” è una delle cose più esportabili uscite dall’Italia negli ultimi anni. Ma, soprattutto, è una figata e i sold out ottenuti in gran numero in questo tour sono tutti meritati.
“Cosmotronic”, che dà anche il nome all’ultimo studio album e anche al tour, è un vero e proprio minifestival dove Cosmo porta con lui on stage il collettivo Ivreatronic, un gruppo di DJ che avrà il compito di aprire e chiudere la serata. In mezzo, due ore di concerto di Cosmo che trasformano l’hangar dove è situato il main stage del Rivolta in un vero e proprio dancefloor, con quell’aria post-industriale che caratterizza l’intera area che ci catapulta direttamente nei rave party degli anni Novanta.
Fin dalle prime battute (di cassa dritta a 4/4) si capisce dove andrà a parare la serata: si balla tanto e si suda ancora di più. Chi si aspettava un concerto tranquillo, fatto di facili cori, si trova in realtà davanti al pop del futuro codificato da Diplo e M.I.A., una delle ispirazioni del musicista piemontese, con “Arular” poco più di dieci anni fa. I singoli radiofonici più famosi, come “Sei la mia città” e “L’ultima festa”, ci sono ed entrambi nella parte finale del concerto, ma sono una sorta di chiusura quasi banale di un concerto che non sfigurerebbe all’interno di una rassegna di elettronica europea. Una produzione importante ma allo stesso tempo essenziale, con dei bassi potenti e delle luci strobo sincronizzate a dettare il ritmo della serata. A supporto per buona parte dello show, vi sono due musicisti che si alternano tra piatti e percussioni elettroniche ed acustiche, per dare un tocco di analogico ad un’esibizione dove i synth la fanno da padrone.
La cosa positiva di questo tour di supporto a “Cosmotronic” è che l’ultimo lavoro è la parte centrale dell’intero show: verrà suonato quasi per intero e i pochi pezzi provenienti dagli altri dischi vengono integrati senza batter ciglio nel corso dell’esibizione. Un concerto dance dall’attitudine punk, con Cosmo che anche lui balla e suda tanto ed è protagonista di numerosi contatti con il pubblico, alcuni dei quali già nelle battute iniziali.
Il successo di “Cosmotronic” si spiega in pochissime parole: di progetti di questo tipo e di questa qualità, a livello mainstream, non se ne vedono in Italia e non capita tutti i giorni di assistere ad un progetto tricolore che può tranquillamente sfondare anche all’estero. Aggiungete che con la sua musica Cosmo riesce a radunare un pubblico eterogeneo, e a farlo ballare dall’inizio alla fine, e avete davanti tutti gli ingredienti di chi in poco più di un lustro ha letteralmente stravolto ogni certezza della musica popolare nazionale.